Lutto nel calcio: si è spento Gianmarco Calleri

Lutto nel mondo del calcio. Questa notte è volato via, all’età di 81 anni, l’ex presidente di Lazio e Torino Gianmarco Calleri.

Imprenditore, dirigente sportivo, ex calciatore, presidente del Torino e della Lazio, originario di Busalla in provincia di Genova. Ex centrocampista, da calciatore ha vestito le maglie di Novara e Simmenthal Monza e Lazio. Come calciatore ha militato tra il 1962 e il 1963 nelle giovanili della Lazio senza mai esordire in prima squadra ma, ironia del destino, diventa presidente del club biancoceleste nel 1986, rilevandolo insieme al fratello Giorgio e al finanziere Renato Bocchi dal gruppo finanziario di Franco Chimenti.

Abbandonata la carriera calcistica divenne imprenditore. Fra le società della famiglia la più rilevante è stata la Mondialpol (operante nel settore vigilanza e trasporti valore). Il ritorno nel mondo del calcio a inizio anni ’80 quando prima acquista l’Alessandria e poi, sempre assieme al fratello maggiore Giorgio salva dal fallimento la Lazio, rilevata nel 1986 in cordata col finanziere Renato Bocchi (azionista di riferimento fino al 1989). Poi la cessione, nel 1992, a Sergio Cragnotti. Nel 1994 l’acquisto del Torino, tenuto fino alla retrocessione in B del 1997. L’anno successivo Calleri si rivolse all’estero acquistando il Bellinzona, ceduto poi nel 2001. Dopo aver tentato invano di acquisire il Genoa nel 2003 e provato una nuova scalata alla Lazio nell’estate del 2004, decide di ritirarsi lasciando le sue più importanti attività al figlio Riccardo, ex vicepresidente della Gea World.
Nel suo curriculum c’è anche un breve passato da attore nel 1975.

IL PERIODO ALLA LAZIO E AL TORINO DI CALLERI

Insieme al fratello cercarono di risanare la Lazio e di rilanciarla riuscendo a portare campioni come Rubén SosaRiedle, DollPaul Gascoigne. Nacque l’attuale Centro Sportivo di Formello (divenuto nel tempo uno dei migliori centri d’Italia e di Europa), quartier generale della società capitolina. Nel 1992 la cessione della squadra biancoceleste a colui che la porterà sul tetto d’Italia e d’Europa, Sergio Cragnotti. Nel 1994 è diventato presidente del Torino non riuscendo però ad avere grande fortuna. Al suo periodo granata, contraddittorio e contestato dai tifosi, vanno ascritti la definitiva chiusura del Filadelfia e la cessione di tanti talenti del vivaio, in testa Christian Vieri.

Articolo a cura di Marco Lanari – Sportpress24.com

 

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