Schumacher, l’emozionante retroscena in Ferrari

Quando si nomina la Fomula 1 è inevitabile pensare alla Ferrari ed a Michael Schumacher. Durante la sua carriera, ha vinto sette titoli mondiali e ha stabilito numerosi record, molti dei quali sono ancora imbattuti oggi. Come sappiamo, l’ex pilota Ferrari il 29 dicembre 2013, ha avuto un grave incidente durante una discesa sciistica fuori pista a Meribel, una stazione sciistica nelle Alpi francesi. Schumacher ha colpito una roccia con la testa, causando una lesione cerebrale traumatica. Da allora sulle sue condizioni è calato un velo di mistero. C’è sta tenendo quotidianamente tiene col fiato sospeso tutti i fan che, da allora, sono preoccupati per le condizioni del loro eterno idolo. L’ultimo aggiornamento, inaspettato, mette però un velo di tristezza sulle condizioni del leggendario pilota tedesco.

LE CONDIZIONI DI SCHUMACHER

Dopo l’incidente, Michael è stato sottoposto a interventi chirurgici urgenti e successivamente è stato posto in coma farmacologico. Dopo diverse settimane di coma, divenne stabile ma ancora critico. Nel 2014, Schumacher fu dimesso dall’ospedale e trasferito in una struttura di riabilitazione dove ha continuato le cure. Da allora, la sua famiglia ha deciso di mantenere la sua privacy riguardo alle sue condizioni di salute (come è giusto che sia). Non ci sono ulteriori informazioni pubbliche disponibili sulla sua situazione attuale, neanche dopo il trasferimento nella sua residenza privata.

Tuttavia, interpellato da OLBG nei giorni scorsi, Eddie Jordan ha fatto intuire le condizioni del leggendario pilota tedesco: “c’è, ma non è qui” e questo ha gettato i fan nello sconforto più totale.

SCHUMACHER IN FERRARI ERA AMATO DA TUTTI

Tutti quelli che nel corso della lunga e straordinaria carriera di “Schumi” in Ferrari hanno avuto a che fare con lui, lavorandoci fianco a fianco, si esprimono con termini univoci. Oltre ad essere stato un autentico fuoriclasse al volante, infatti, è stato un professionista a dir poco esemplare.

Praticamente una rarità in Formula 1: preciso, impeccabile, puntualissimo, sempre disponibile con tecnici e ingegneri ogni qual volta fosse in gioco la crescita e lo sviluppo della vettura. Ed è forse soprattutto grazie a questa mentalità ‘lavoratrice‘ che Schumi ha costruito i suoi straordinari e memorabili successi, che a distanza di anni solo un altro fenomeno come Lewis Hamilton è riuscito ad eguagliare. L’ex Ferrari è attualmente, assieme a all’inglese della Mercedes, l’unico ad aver vinto ben 7 titoli mondiali di Formula 1 in carriera.

L’ANEDDOTO DI BINOTTO AI TEMPI DELLA FERRARI

Qualche giorno fa al Panathlon Club di Parma. L’ex team principal Ferrari Mattia Binotto ha ripercorso il viale dei ricordi del tempo vissuto con Schumi, riportando alla luce un aneddoto che mostra in modo semplice chi era Michael Schumacher: “Novembre 1995, noi eravamo abituati ad Alesi e Berger, due piloti a cui sono molto affezionato — prosegue l’ex team principal della rossa — alle 9 di mattina c’era il semaforo verde, e lì si cercava di capire la macchina, di migliorarla e di svilupparla. Il pilota era abituato ad arrivare alle 8.50, il tempo di infilare la tuta, il casco e salire in macchina“.

Ma quella prima volta col tedesco fu del tutto particolare: “Noi arrivammo in pista alle 8.30— ricorda Binotto — tutto il gruppo era lì, Michael anche, seduto sulle scalette del motorhome che ci faceva il segno dell’ora. Ci diceva che alle 8 bisognava fare tutte le mattine il meeting, per parlare del programma e decidere cosa fare, per poi avere alle 9 la massima efficienza“.

Articolo a cura di Marco Lanari – Sportpress24.com

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