Il penultimo acquisto del mercato invernale della Lazio, Luca Pellegrini, è stato presentato questo pomeriggio in conferenza stampa. A prendere parola per primo è stato direttore sportivo Igli Tare. Ecco le sue parole:
“Siam qui per presentare l’ultimo arrivo di questo mercato di gennaio, Luca Pellegrini. E’ un giocatore giovane ma anche di una grande esperienza avendo giocato in società importanti europee. E’ importante anche perché rappresenta un ruolo su cui noi abbiamo avuto delle necessità espresse anche dal mister. Abbiamo cercato di accontentarlo anche se il suo arrivo è stato negli ultimi giorni di mercato di gennaio, ma alla fine lo abbiamo portato da noi e gli do il benvenuto. E’ inoltre un ragazzo che ama questi colori e questo vale ancora di più il suo arrivo in società”.
Ora il numero 3 biancoceleste:
Romagnoli ha detto che cantava l’inno sotto la felpa, anche tu avevi dei rituali rituali?
“Chiamavo sempre i miei amici stretti che sapevano tutto, ci scherzavamo sopra“.
Sarri dice dipende da te quanto giocherai, pensi che puoi convincerlo in poco tempo?
“Sì!”
Una domanda al Ds Tare: A che punto il progetto di crescita della lazio?
“E’ un punto di partenza che deve arrivare ad un punto di arrivo. E’ un percorso iniziato insieme seguendo le necessità allenatore e società. Viviamo un momento molto difficile del calcio livello mondiale e di conseguenza anche noi cercheremo di da una parte di mantenere il livello alto della squadra ma anche di essere attenti alle spese, soprattuto di cercare di portare giocatori giovani e di prospettiva, ma ovviamente serve anche il tempo dovuto per far crescere anche questi ragazzi“.
Di nuovo a Pellegrini: Il ritiro fatto con Sarri alla Juve può aiutarti?
“Sicuramente conoscendo il mister qualche concetto mi è rimasto. Il mister è stata una cosa ulteriore per venire qui, nel senso che stimo molto il mister per come vede il calcio. Noi calciatori parliamo quindi sappiamo per vie traverse come può essere il mister e mi hanno parlato bene di lui. Ho fatto 2 mesi con lui, ho visto qualcosa ma non tutto. Spero che possa essere un’arma in più l’essere stato due mesi con lui nel 2019. Sicuramente spero che questa sia una ama a mio favore“.
Sono 21 giorni che sei qui, che impressione hai avuto del gruppo?
“Io sono rimasto “stupito” ma alcuni li conoscevo già. Credo sia un gruppo unico nel nenso che mi sono ambientato subito benissimo e nell’ambientamento di un nuovo giocatore si deve essere predisposti ad entrare in gruppo ma sicuramente loro mi hanno dato una mano. Conoscevo Romagnoli, Patric e Zaccagni. Tanti li conoscevo ma mi hanno fatto una bellissima impressioni anche quelli che conoscevo di meno di vista o da avversari. E’ un gruppo importante con grandi valori“.
Quando hai avuto la sensazione di arrivare?
“La sensazione l’ho avuta quando si è concretizzata l’ultimo giorno. Se en parlava sì ma probabilmente forse è più importante per gli altri che per me. Io non leggo molto i giornali sono un pò una nuova generazione mi vedo i link (ride, ndr). Il fatto della sensazione l’ho avuta l’ultimo giorno. Anche un anno e mezzo fa quando uscì l’articolo che la Lazio cercava un terzino ho detto al mio procuratore “Che facciamo? Andiamo? (ride, ndr). L’obiettivo di questa maglia c’è sempre stato ma realmente si è concretizzato all’ultimo”.
Cosa cambia effettivamente nei metodi di Sarri rispetto agli altri allenatori tanto da incidere sui tempi di addestramento?
“Sono allenatori diversi, hanno un modo di analizzare la partita differente e su questo dovete chiedere a lui che sicuramente sa rispondere meglio. Io ho avuto la fortuna di vederlo 2 mesi a Torino e i concetti era il Topic delle prime delle settimane per noi difensori. Io su questo sono più avvantaggiato. Sui tempi precisi di quando posso esser pronto non lo so, lo dovete chiedere a lui. Io ho completa fiducia nel mister, è un motivo in più per venire qui e penso che se non mi ha messo in campo ha le sue motivazioni”
Hai giocato in tante pur essendo giovane cosa ti ha dato questo?
“Sicuramente girare tante squadre ti fa aver un bagaglio culturale e ampio. A quasi 24 anni ho girato tanto. Nell’ultima esperienza ho avuto la possibilità di vedere un altro tipo di calcio non solo come siamo abituati in Italia. Stando fuori ho modificato la mia idea di calcio. Non è una legge scritta, ci sono vari modi di interpretarlo e di giocarlo questo sport che è uno dei più complicati. Mi porto sicuramente bellissimi ricordi e sensazioni, nel senso che abbiamo fatto un campionato importante, eravamo terzi in classifica, il Francoforte sta ancora lì in classifica, avevamo guadagnano gli ottavi di champions, etc. Però secondo me è un esperienza che tutti devono fare perché ti arricchisce molto e ti apre molto al testa sulla cultura dinamiche e usanze altri paesi e di sentire il calcio furono. Sono contento della scelta fatta ad agosto”.
Un modello a cui ti ispiri?
“Fino ai 16 anni ho cambio tutti i ruoli del campo, un idolo non lo avevo. Ma andando avanti e capendo che sarei stato un terzino sinistro o quindi di centrocampo diciamo mi son avvicinato ed appassionato a giocatori come Bale, Maldini, Marcelo…tutti e 3 con caratteristiche diverse (ride, ndr) . Cerco di rubare da ognuno…”
Sarri dice che non ha mai fatto giocare un giocatore arrivato 31,a te che ha detto?
“Mi sono messo a ridere perché pure a me ha fatto questa battuta, poi ha detto che dipendeva da me, devo dargli una mano per far sì che arrivi il mio debutto”.
Cosa puoi dare alla quadra?
“Penso che questa squadra ha tantissimi valori ed è raro. Se devo pensare ad un difetto faccio fatica. Quello che posso portare personalmente è un pò di energia nel senso di buon umore e di voglia di spingere e di far bene perché sono fatto così. Magari un pò più di musica nello spogliatoio perché quando sono arrivato non c’era (ride, ndr)”.
La tua famiglia cosa ha detto del tuo arrivo alla Lazio?
“A casa non si poteva parlare di questa cosa, per scaramanzia. Di voci ne girano tante, poi c’è il rischio di rimanerci male. Se devo dire la verità non ho realizzato nemmeno quando sono arrivato, sto realizzando ora di essere un giocatore della Lazio. Magari questa consapevolezza mi farà realizzare completamente. Ma la mia famiglia è stata sicuramente contenta per la notizia, è come una favola”.
Blocco italiani in rosa, può essere la forza della Lazio?
“Sì, penso che può essere una cosa positiva questa. Ma al di là di italiani o meno comunque parliamo di giocatori forti. La forza in generale della squadra sono i giocatori che ne fanno parte. Sicuramente c’è più apparenza con un gruppo folto di italiani e lo trasmetti ai nuovi arrivati o giocatori che vengono dall’estero questo si può essere una forza in più”.
La Nazionale è un tuo obiettivo?
“Sicuramente la nazionale è il sogno di tutti i bambini assieme a quello di giocare nella squadra del cuore. La prima parte l’ho fatta (ride, ndr). Ora cerco la riconferma qui e far parte della rosa anche l’anno prossimo. La Nazionale è un punto di arrivo ma è una conseguenza di quello che fai nel club”.
C’è differenza tra la tattica che si fa in Italia ed in Germania?
“Sì, la differenza è tanta, anche fisicamente. Penso che sia stata un’esperienza formativa, ho visto il calcio in un altro modo non solo l'”Italian way””.
La Lazio non segna molto su punizione, ti senti di poterci riuscire?
“Bisogna giocare prima (ride, ndr)…Secondo me prima devo andare passo passo. Piano piano pormi degli obiettivi poi un giorno magari… Anche se non credo però che Sergio (Milinkovic,. ndr) sia d’accordo (ride ndr)…dovrò essere bravo a convincerlo”
Come vivrai l’avvicinamento al del derby visto che sei anche un ex?
“Io penso che il derby è una partita importante ma vale 3 punti come le altre. Sicuramente sarà un’emozione che penso di saper gestire. So che è sentita rispetto alle altre partite ma non credo a questa differenza di sentire la partita in maniera particolare. E sì, la Roma è stata nel mio passato come la Juve, il Cagliari, il Genoa, etc. Sarà una partia da ex come tutte le altre”.
Articolo a cura di Marco Lanari – Sportpress24.com