La Lazio non c’è più. La pessima prestazione contro l’Atalanta è solo la punta di un iceberg che emerge già da 8 gare in cui i biancazzurri hanno racimolato solo 9 punti.
Ciò vuol dire che la Lazio in questo grigio segmento di campionato viaggia alla tranquilla media di 1 punto a partita. Due acuti contro Sassuolo e Milan, il resto è mestizia, Troppo poco per sperare di lottare per l’agognato quarto posto.
Ed è pure difficile commentare questo Lazio-Atalanta. E per il povero cronista tifoso, anche umiliante.
Bisognerebbe pesare attentamente ogni parola per non rischiare di cadere in un pessimismo cosmico da cui sarebbe impossibile rialzarsi. Eppure abbiamo l’obbligo di essere quantomeno oggettivi. Sconfitta inaccettabile.
Lazio mai in partita, checché ne dica Sarri, Atalanta in grande spolvero, facile padrona di una gara dominata. 22 tiri contro 6, una montagna di palle gol a fronte di qualche sassolino, partita subito indirizzata a favore dei lombardi atalantini.
Una serata così brutta non ce la ricordavamo da tempo immemorabile. Inutile anche entrare nei meandri tattici e tecnici di una contesa mai stata in bilico.
Superiorità bergamasca evidente, Lazio imbarazzante che produce poco e che sbaglia molto.
Non c’è gioco, e non c’è nemmeno la voglia di non arrendersi e di lottare. Sarebbe più opportuno sapere che cosa farà Sarri per uscire da questo momento critico.
Uniche note positive? La classifica (il terzo posto è a due punti) e la speranza che domani è un altro giorno.
La Lazio non può essere questa, troppo brutta per essere vera, ma sta a Sarri, e solo a lui, renderla di nuovo bella come il suo popolo affezionato merita.
Appuntamento in Conference league contro il Cluji e poi in campionato a Salerno.
La Lazio deve delle risposte. Subito.
Foto di Claudio Pasquazi – Articolo a cura di Carlo Cagnetti – Sportpress24.com