Che il Manchester City stia vivendo un momento delicato, lo testimonia lo stesso Pep Guardiola che asserisce di essere dalla parte del club nonostante la situazione.
Il club inglese è nella bufera dopo che gli sono state contestate centinaia di infrazioni economiche del regolamento della Premier League.
I club di Premier League stanno chiedendo sanzioni esemplari, dalla retrocessione all’esclusione dai campionati, ma Guardiola in conferenza stampa ha attaccato: “Siamo già stati condannati dalla Uefa per queste cose, ora siamo accusati ancora. Il Manchester City ha già dimostrato la propria innocenza e ora i club di Premier League ci attaccano senza lasciarci difendere”.
COSA E’ SUCCESSO AL MANCHESTER CITY?
Le accuse al club inglese sono molto importanti e di fattura legale. Sponsorizzazioni gonfiate e altre violazioni del regolamento, il Manchester City conta più di 100 problemi da risolvere con i club di Premier League compatti nel richiedere sanzioni esemplari in caso di conferma delle infrazioni.
Lo stesso Guardiola non nasconde le accuse, ma anche le responsabilità : “Sapete da che parte sto, viviamo in un Paese dove la presunzione di innocenza è garantita fino a prova contraria, ma questo non vale per il City che è già stato condannato. Non so cosa succederà, ma possiamo difenderci. Se non saremo innocenti accetteremo la decisione del giudice, ma in caso contrario chi ci risarcirà di tutto questo?”.
“Non si tratta di avere amici o nemici, ma di parti interessate. Queste sono le stesse accuse rivolte dalla Uefa per cui il club si è dimostrato innocente. Voglio retrocederci chissà dove…”.
A proposito di tale rischio, il tecnico ha confermato: “Ci siamo già stati nelle serie inferiori e se ci manderanno lì, torneremo ancora. La Premier League non può decidere nulla, faremo quello che abbiamo fatto con la Uefa”.
Sul suo futuro il tecnico spagnolo è ancora più deciso: “Io non mi muovo da qui, ve lo assicuro. Ora voglio restare più che mai. Siamo soli contro 19 squadre che non ci aiuteranno, ci difenderemo”.
Foto da Twitter – Articolo a cura di Stefano Ghezzi – Sportpress24.com