E’ proprio lui Ariedo Braida direttore generale della Cremonese a farci capire che nel calcio non deve mai mancare la motivazione. La vittoria all’Olimpico contro la Roma e la conseguente semifinale non hanno comunque smosso i sentimenti del direttore generale. Ha voluto raccontare la sua sensazione ai microfoni di Radio Firenze Viola. Spiegando senza peli sulla lingua che non ha voluto festeggiare perchè il suo club ha vinto una partita e questo deve essere motivazione maggiore per crescere sempre di più. Le sue dichiarazioni sono chiare e precise: “Il calcio è bello perchè tutte le partite si possono vincere o perdere. Un allenatore del passato come Nereo Rocco che tutte le gare iniziano sullo 0-0 e non si sa come possano finire. E quando gli facevano l’imbocca a lupo e gli dicevano” che vinca il migliore” lui rispondeva sempre in dialetto, “Speremo de no!. Mi sembra pertinente anche con la nostra situazione questa battuta.”
Braida e la semifinale
A distanza di 36 anni dall’ultima volta, la Cremonese del direttore Ariedo Braida disputerà una semifinale di Coppa Italia. I grigiorossi mandano a casa prima la capolista il Napoli e poi anche la Roma. A volte le piccole realtà possono fare grandi sorprese. Anche a proposito di questo il direttore generale ha detto la sua: “La gioia è alle stelle ma è normale. Il calcio vive di passione, perchè se vivesse di solo business saremmo rovinati. Questo fa vivere di gioia anche una piccola realtà come la nostra, fa capire che nel calcio mai nulla è scontato. Le differenze tecniche ci sono e persistono, ma a volte possono essere sovvertiti. E così spuntano fuori risultati che vengono considerati clamorosi. La salvezza? Ogni partita sarà una battaglia ora. Dobbiamo tentare di fare l’impresa e mi auguro che possiamo riuscirci. In venti partite non abbiamo mai vinto, mi ripetevo sempre che prima o poi ci saremmo sbloccati”.
Articolo a cura di Beatrice Bezzi – Sportpress24.com