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La giornata della memoria: Racconti, fatti e Storie

Giornata della Memoria

LA GIORNATA DELLA MEMORIA

La giornata della memoria è, come ogni anno sempre molto commuovente; il 27 gennaio 1945 le truppe sovietiche liberarono quei pochi rimasti nel campo di concentramento di Auschwitz.

LA STORIA

Il 27 gennaio 1945 le truppe sovietiche della 60ª Armata del “1º Fronte ucraino” del maresciallo Ivan Konev arrivarono per prime presso la città polacca di Auschwitz, scoprendo il vicino campo di concentramento e liberandone i superstiti. La scoperta di Auschwitz e le testimonianze dei sopravvissuti rivelarono compiutamente per la prima volta al mondo l’orrore del genocidio nazista.

Ad Auschwitz, circa dieci giorni prima, i nazisti si erano rovinosamente ritirati portando con loro, in una marcia della morte, tutti i prigionieri sani, molti dei quali morirono durante la marcia stessa.

L’apertura dei cancelli di Auschwitz mostrò al mondo intero non solo molti testimoni della tragedia, ma anche gli strumenti di tortura e di annientamento utilizzati in quel lager nazista.

Nonostante i sovietici avessero liberato, circa sei mesi prima di Auschwitz, il campo di concentramento di Majdanek fu stabilito che la celebrazione del giorno della Memoria coincidesse con la data in cui venne liberato Auschwitz.

Giornata della Memoria

I FATTI

Dal 1935 gli ebrei, con le leggi di Norimberga, persero il diritto di cittadinanza tedesco e furono sottoposti ad una dettagliata serie di imposizioni ed esclusioni che li isolavano dalla vita della società civile. L’obiettivo di questa prima fase, culminata nella notte dei cristalli Nacht der Kristalle (9-10 novembre 1938, in cui mille sinagoghe vennero distrutte, 7500 negozi e proprietà ebraiche furono devastati da giovani della Hitlerjugend e da gruppi paramilitari nazisti aizzati dal capo della propaganda nazista Joseph Goebbels, migliaia di ebrei persero la vita, trentamila furono rinchiusi nei campi di concentramento) era quello di privare gli ebrei dei loro averi e di costringerli a pagare la possibilità di fuga. Assenti le reazioni internazionali.

Con la conferenza di Wannsee nel gennaio del 1942 ci fu la soluzione finale della questione ebraica, che indica il genocidio ebraico organizzato e gestito con strumenti moderni ed economia di costi da burocrati dediti e diligenti come Adolf Eichmann, primo responsabile dell’emigrazione forzata degli ebrei e poi del trasferimento, prevalentemente in vagoni bestiame ferroviari, dai ghetti della Polonia, e dai campi di prigionia e di transito dell’Europa Occidentale verso i campi di sterminio, vere e proprie fabbriche della morte, dove gli ebrei venivano concentrati e mandati a morire nella camere a gas sfruttando la manodopera di altri ebrei temporaneamente risparmiati dalla selezione.
In un primo tempo, come a Treblinka, i corpi venivano inumati in fosse comuni, poi, dopo la sconfitta di Stalingrado i cadaveri vennero riesumati e gettati in forni crematori che lavorarono a ciclo continuo fino alla liberazione dei campi da parte dell’Armata Rossa sovietica o delle armate statunitensi o inglesi. La cremazione dei corpi rientrava nella strategia di occultamento e di silenzio che doveva accompagnare e seguire tutta la soluzione della questione ebraica.

Giornata della Memoria

LA TESTIMONIANZA DI GIULIANA SEGRE SULLA GIORNATA DELLA MEMORIA

“Non ho mai perdonato, come non ho dimenticato” la Shoah, e mentre ero ad Auschwitz “per un attimo vidi una pistola a terra, pensai di raccoglierla ma non lo feci.

Questa è una delle frasi più significative che Segre ha dichiarato apertamente nell’ultima testimonianza pubblica alla Cittadella della pace di Rondine, vicino ad Arezzo, nella quale vivono molti studenti provenienti da paesi diversi e talvolta in guerra tra loro, ai quali ha simbolicamente passato il testimone.

“Un giorno di settembre del 1938 sono diventata l”altra’. So che quando le mie amiche parlano di me aggiungono sempre ‘la mia amica ebrea’. E da quel giorno, a otto anni, non sono più potuta andare a scuola. Mio papà e i nonni e mi dissero che ero stata espulsa. Chiesi perché, mi risposero che ci sono delle nuove leggi e gli ebrei non possono fare più una serie di cose. Se qualcuno legge a fondo le leggi razziali fasciste capisce che una delle cose più crudeli è stato far sentire invisibili i bambini”.

“Mi venne tatuato un numero sul braccio, e dopo tanti anni si legge ancora bene, 75190”.

I NUMERI 

Categoria Numero di vittime
Ebrei 6 milioni
Civili sovietici circa 7 milioni (inclusi 1,3 milioni di civili ebrei sovietici, anche inclusi nei 6 milioni di Ebrei)
Prigionieri di guerra sovietici circa 3 milioni (inclusi circa 50.000 soldati ebrei)
Civili polacchi, non-ebrei circa 1,8 milioni (inclusi tra i 50.000 e i 100.000 membri delle elites polacche)
Civili serbi (in Croazia, Bosnia, ed Erzegovina) 312.000
Persone disabili che vivevano in istituti fino a 250.000
Rom (Zingari) fino a 250.000
Testimoni di Geova circa 1.900
Criminali recidivi e individui definiti asociali almeno 70.000
Oppositori politici tedeschi e membri della Resistenza nei paesi dell’Asse numero indeterminato
Omosessuali centinaia, forse migliaia (inclusi i quasi 70.000 criminali recidivi e gli asociali elencati precedentemente)

La redazione di Sportpress24.com non ricorda solo questo giorno, ma tutti quei momenti dove il più ‘debole’ viene costretto a vivere in sofferenza per colpa del ‘potere forte’ che si trasforma in soprusi.

E’ fondamentale ricordare ciò che è stato fatto durante la seconda guerra mondiale da Hitler fino al 1945 quando l’armata rossa comandata da Stalin nell’ormai passata Unione Sovietica (URSS) sconfisse il nazismo e il fascismo.

Articolo a cura di Lorenzo Viti  – Sportpress24.com

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