Qatar 2022, promessa mantenuta e organizzazione impeccabile

In Qatar erano tanti i punti interrogativi di quello che Doha avrebbe messo sul campo. Dall’organizzazione per i tifosi, al raggiungimento degli stadi; gli alberghi, gli alloggi in generale e anche come avrebbero potuto lavorare i giornalisti.

Dopo un mese di partite, possiamo sicuramente fare un sunto di quello che abbiamo potuto constatare dell’organizzazione da parte della FIFA e del governo qatariota.

TIFOSI

Un aspetto fondamentale da sottolineare riguarda i tifosi i quali sono stati accolti in maniera eccellente. Non ci sono stati incidenti tra tifoserie e soprattuto problemi di carattere organizzativo.

Gli stadi sono stati raggiunti sempre senza nessun tipo di problema. Il Qatar ha messo a disposizione molti mezzi pubblici i quali hanno sopperito in maniera eccellente al gran quantitativo di persone giunte a Doha.

STADI DEL QATAR

Molte erano le polemiche intorno agli stadi costruiti in Qatar in occasione del mondiali. Eppure anche in questo caso, la posizione geografica, l’organizzazione e quello che gli stadi a Doha hanno potuto rappresentare, hanno dato ragione alla FIFA.

C’è stato un particolare occhio di riguardo sul tema della sostenibilità e della lotta contro gli sprechi di ogni genere.

Infatti, gli stadi costruiti in vista di Qatar 2022 hanno avuto lo scopo di ospitare al meglio la manifestazione ma anche l’obiettivo di non creare nuovi “elefanti bianchi” come successo con i Mondiali in Sudafrica o con le Olimpiadi in Grecia.

Gli otto stadi che  hanno ospitato i Mondiali passeranno da una capienza di 380.000 posti complessivi ad una capienza di 210.000 posti. I  170.000 posti a sedere in eccesso saranno smontati e donati a Paesi in via di sviluppo per altre manifestazioni sportive.

I materiali usati per la costruzione di queste nuove infrastrutture sono in gran parte riciclati o con la possibilità di essere smontati e riutilizzati.

Degli otto stadi utilizzati per il Mondiale, tre subiranno una riduzione della capienza ma rimarranno veri e propri stadi.

Il Ras Abu Aboud Stadium sarà “smontato” dopo esser stato costruito con vari container e gli altri quattro stadi verranno riutilizzati come sede di centri commerciali, ospedali e hotel di lusso.

GIORNALISTI

Il mondiale consegna sicuramente una risonanza importante in tutto il globo. Probabilmente è l’evento più emblematico e questo comporta una concentrazione di media e stampa internazionale non indifferente.

Centinaia di giornalisti hanno raggiunto il Qatar da tutte le nazioni del mondo, anche da quei Paesi che non hanno partecipato attivamente alla competizione, ma la cui presenza per dovere di cronaca era importante.

I dubbi erano tanti alla vigilia del torneo, eppure anche in questo caso l’organizzazione ha saputo dare un’eccellente risposta. Certo, ogni cosa nuova ha i pro e i contro.

Non è stato certo facile gestire migliaia di persone arrivate in una piccola realtà come il Qatar. Non è stato facile organizzare anche l’intera stampa internazionale, eppure nulla è stato lasciato al caso.

Ogni giornalista ha potuto lavorare in serenità e gestire la propria attività come meglio credeva. Le postazioni utilizzate dai media hanno permesso uno svolgimento comodo e senza intoppi di linea o connessione.

Nonostante qualche piccolo problemino nella partita inaugurale del Mondiale, tutto è stato sistemato e ripristinato al meglio dal giorno successivo.

In questo mese abbiamo ricevuto notizie in maniera oculata, puntuale e precisa, e questo è stato proprio grazie al lavoro dei giornalisti i quali sono stati messi in condizione di svolgere le proprie mansioni come solo una grande competizione come la Coppa del Mondo, poteva richiedere.

Il Presidente della FIFA Gianni Infantino, disse che sarebbe stato il Mondiale più bello di sempre. Col senno di poi possiamo solo che dargli ragione. Grazie!

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Articolo a cura di Stefano Ghezzi – Sportpress24.com

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