Fine del campionato di apertura, in attesa dell’inizio di quello di clausura tra circa due mesi per colpa di un mondiale di cui si poteva e si doveva fare a meno (Sarri docet), è tempo di bilanci parziali su un campionato italiano che qualcosa ha detto ma non deciso.
Napoli in corsa solitaria verso i 100 punti, e le solite note che si avvinghiano bramose per le postazioni che vanno dal secondo al quarto posto. Tra queste squadre c’è ovviamente la Lazio di Lotito e Sarri che zitta zitta sta smentendo qualche ottusa previsione della vigilia. 30 punti in 15 gare, 2 a partita, media perfetta per arrivare in Champions. 9 vittorie, ben distribuite, 5 in casa e 4 in trasferta, con una media di una vittoria ogni gara e mezza circa, ottimo viatico per arrivare alle 23 vittorie finali, minimo da raggiungere per la Champions.
Le sconfitte sono solamente 3, una ogni 5 gare, un dato che conferma la solidità raggiunta dalla squadra di Sarri. I pareggi sono 3 come le sconfitte ed è un altro numero perfetto. 9-3-3 non è il nuovo schema di Sarri, ma lo score dopo 15 gare, praticamente il trionfo del numero perfetto e dei suoi multipli. Se proiettassimo nel tempo questi dati avremmo una Lazio da 60 punti dopo 30 gare.
E poi? E poi ci sono le ultime 8 gare che decideranno tutto, come sempre succede nel campionato italiano. Si va dai 24 punti all in, ai 16 punti da rendimento costante. Non prendiamo in considerazione le varianti meno redditizie altrimenti si scende in classifica.
Tra i 24 e i 16 punti c’è la differenza tra un secondo (84 punti finali) ed un quarto posto (76 punti), ma la sostanza non cambia. L’obiettivo Champions sarebbe stato centrato. Alla ripresa il “logos” passerà dalla matematica al campo.
Arrivederci al 4 gennaio.
Foto Claudio Pasquazi – Articolo a cura di Carlo Cagnetti – Sportpress24.com