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Verso Lazio-Midtjylland, ecco le parole di Sarri e Pedro

Maurizio Sarri Lazio

Dopo la bellissima e netta vittoria contro l’Atalanta, la Lazio incontra il Midtjylland domani sera allo Stadio Olimpico per la quinta giornata di Europa League. Mister Maurizio Sarri insieme a Pedro presentano cosi la sfida cruciale in Europa :

Cosa si aspetta domani? Cosa lascia la vittoria contro l’Atalanta?

“Le partite come quelle con l’Atalanta  possono dare o togliere, dipende dalla nostra mentalità. Se siamo maturi ci danno qualcosa. Se non lo siamo completamente ci possono anche togliere”.

Perché questa differenza tra Europa e campionato?

“Il percorso europeo è condizionato da una partita sbagliata, per il resto non abbiamo fatto grandi errori. Abbiamo poi pareggiato in Austria, al ritorno il rosso ha condizionato. Il Salisburgo mediaticamente è considerato una grande squadra, lo Sturm Graz che è a solo 1 punto in campionato dal Salisburgo invece no. Difficile fare una valutazione sulla coppa, ci sta mettendo in difficoltà quella gara sbagliata”.

La gara d’andata dà altri stimoli? Cosa ha dato Vecino?

“Le squadre forti mentalmente hanno sempre grosse motivazioni. La partita di Bergamo può anche essere occasionale, perché fatta in uno stadio pieno, contro una squadra che temevamo, ci ha fatto uscire il meglio. Il salto e il miglioramento li vedo contro una squadra media e in uno stadio vuoto. Vecino è un giocatore completo, ha inserimento, fisicità, dà una mano in difesa, il tutto con una buona qualità. Eravamo convinti ci potesse dare qualcosa che per caratteristiche poteva mancarci”.

Quanto la mentalità deve sostenere il gioco?

“Napoli e Milan sono già grandi in Italia, lo stanno diventando in Europa. La Lazio deve diventare ancora grande in Italia, poi dopo vedremo. Solo lo Stum Graz ha fatto meglio del 2% di noi sulla corsa, gli altri hanno fatto peggio. Il Chelsea è la mia squadra che ha corso di meno, aveva grandissime accelerazioni ma meno resistenza. Tre squadre italiane vanno sopra i 30 km/h, in Inghilterra sono 14. Lì giocano con i due palloni con cui entrano in campo gli arbitri, bastano quelli. In Inghilterra hanno un’accelerazione devastante, per questo impressionano”.

Con Cancellieri in campo Felipe rimane al centro del tridente?

“Dipende dal tipo di partita che dobbiamo affrontare. Cancellieri ha la gamba di Felipe, ha accelerazioni importanti, da esterno ancora non ha l’ordine di Felipe. Va valutato di gara in gara, nulla di prestabilito. Poi nelle rotazioni può darsi che entri anche Romero”.

L’espulsione di Lazzari ha condizionato. Teme altre decisioni del genere?

“Eravamo di fronte a un arbitro che non doveva essere lì, ha compromesso una gara corretta. Un arbitro che non ha nessun requisito per essere internazionale, penso sia stato casuale”.

Lei quanto si sta divertendo con questa Lazio?

“Io mi diverto durante gli allenamenti, già è un bel segnale. Il senso del divertimento è contagioso, se i calciatori lo fanno in campo lo trasmettono anche ai tifosi. Un aspetto importante, penso che avere il senso del divertimento e trasmetterlo ti aiuta a ottenere il risultato. Speriamo di continuare così, speriamo che tutto si trasformi in entusiasmo e non in euforia”.

Lazzari come sta? Milinkovic diffidato?

“Nulla di preoccupante, una bella contusione e niente più. Faccio sempre malvolentieri scelte legate alle prossime partite in questi casi. Mi è sempre andata male. Quando l’ho fatta è successa una cosa che mi ha cambiato tutti i piani, quindi vado dritto”.

La Lazio ora ha anche voglia di non prendere gol, al di là della tattica.

“L’aspetto tattico è sempre condizionato dall’atteggiamento. Se sei perfetto, ma lo sei in maniera fredda, prima o poi i problemi vengono a galla. La partecipazione a non voler subire è in crescita netta. Io penso anche a Zaccagni che strappa il pallone in contropiede, Felipe e Pedro che rientrano continuamente, è il segnale più bello. Non penso sia un discorso di difensori, ma di partecipazione attiva di tutta la squadra. Se questo sarà duraturo o meno ce lo diranno le prossime partite”.

Le condizioni dell’Olimpico domani la preoccupa?

“Mi preoccupano, perché nel breve periodo è un problema difficilmente risolvibile. La partita di Bergamo su un biliardo non è replicabile per il nostro modo da giocare, non è da poco. Poi ci sono altri modi di giocare che a me non riescono, sarà un limite mio”.

Come sta Luis Alberto? Ritiro durante il Mondiale?

“Gli faceva male un’anca, non ha avuto mica un ictus. Ieri ha fatto tutto, non era indicativo come allenamento. Vediamo oggi l’acciacco, non è di grave entità, ma solo un acciacco che gli ha impedito di allenarsi bene. Sul ritiro in qualche posto lo dovremo fare, speriamo non in Argentina, è una follia dal punto di vista tecnico. Torniamo a giocare a inizio gennaio a temperature basse. Andare a fare il ritiro con 30 gradi, 15 ore di viaggio e il fuso, ti comporta 2-3 giorni di viaggio e altri per assorbire il fuso. Spero non succeda”.

Prende la Parola Pedro :

Importante il terreno di gioco di domani?

“Importante per noi, non è la stessa cosa giocare su un campo come Bergamo, c’era una condizione perfetta dell’erba. Per noi è importante, l’ultima all’Olimpico stava messo male il terreno con l’Udinese, può condizionare il gioco e il risultato”. 

Come può crescere la mentalità? Quanto manca per competere con le grandi?

“Ovvio che abbiamo fatto un passo avanti molto grande, quando sono arrivato non era forse la stessa. Non dico che non ci fosse, ma ora abbiamo capito meglio le idee del mister, abbiamo portato grandi rinforzi, stiamo facendo un grande lavoro. Si è visto nelle ultime partite, la squadra sta giocando bene, con fiducia con la palla e personalità. L’ordine l’anno scorso era diverso, ora siamo più forti e solidi”. 

L’allenatore del Midtjylland ti ha allenato nelle giovanili del Barcellona. Vuoi vendicarti?

“Una persona molto brava, lo conosco bene, da tanti anni, era coordinatore dell’Academia del Barca. Gli piace fare un bel calcio, ha una buona squadra, sarà molto difficile per noi. Dobbiamo fare una bella prestazione”. 

Tridente senza Ciro: ti diverte?

“Sappiamo tutti che Immobile è importante per noi, peccato ora non ci sia. Felipe, Zaccagni, io e gli altri siamo qua per aiutare la squadra, per dare tutto. Penso che Felipe abbia fatto una partita super, il migliore in campo con l’Atalanta. Ciro attacca le spalle della difesa, è un gioco differente, con Felipe puoi più fare uno-due, stiamo facendo bene quello che dice il mister. Poi chiaro nessuno di noi è Ciro, è speciale, fa sempre gol, quando non gioca si nota”. 

Che consigli daresti a Cancellieri? C’è possibilità di vederti al Mondiale?

“Difficile, la porta non è così chiusa, ma passato tanto tempo dall’ultima in Nazionale. La vedo difficile. La Spagna ha una nuova generazione di giovani, stanno facendo bene, Luis Enrique sta facendo bene. Difficile per me. Luka e Matteo stanno facendo gli allenamenti con tanta voglia, difficile giocare a volta quando si è giovani, ma hanno la mentalità per fare le cose giuste. La cosa importante è avere ambizione, dipende anche dal mister inserirli di più. Il consiglio è di continuare a lavorare con la mentalità, a volte quando non si gioca la testa può andare giù. Loro in questo mi piacciono”. 

Qualcosa in cui ti senti cresciuto alla tua età?

“Sempre si impara, in ogni squadra. Si impara dai giocatori, la mia ambizione è sempre stata quella di vincere, sono venuto qua con Sarri per questo, lui mi ha detto che voleva vincere e io pure. La Lazio ha vinto tanto, qualche trofeo se l’è portato a casa, per me era una sfida venire qui. Voglio migliorare sempre. Cerco di lavorare al 100% e aiutare tutti quando gioco, poi voglio portare la squadra a un livello ottimo per l’obiettivo principale che è sempre vincere”.

Milinkovic poteva giocare nel tuo Barcellona?

“Titolare difficile, ovvio che sappiamo cosa fa, arriva tante volte in area. Se fai paragone con Busquets, Fabregas, Xavi, Iniesta difficile trovare posto. Thiago Alcantara è andato via perché voleva fare il suo calcio. Quel reparto è stato sempre la forza del Barça, ma Sergio però può giocarci. Completo, forte, l’ha dimostrato tante volte”. 

Futuro?

“Ancora no, non ho parlato col presidente e Igli, ci sarà il tempo di farlo. Siamo concentrati sulla stagione, andiamo di gara in gara. Qui sto bene, sono felice, per me è speciale qui. Non sarà un problema parlarne, ma non è ora il momento. È ancora presto, siamo concentrati sul campo”. 

Hai parlato con qualche ex compagno del Barca?

“Ho parlato coi giocatori del Barca, se stai al Barcellona stai bene è difficile andare via. Per me è stato speciale qua, coi tifosi è stato subito molto bella. Per me è speciale quando faccio un gol festeggiare sotto la Curva. Per questo è una squadra speciale, per questo tipo di tifosi che ha. Ai giocatori piace giocare qua, un club molto familiare, va bene con la mia personalità. Entrambi ci troviamo molto bene”.

Come si spiegano i crolli dell’andata?

“Non si spiegano, ci sono partite così, prendi 2 gol in 10 minuti, poi diventa tutto difficile. In Europa c’è un altro ritmo e si paga caro l’errore, in campionato può essere diverso. In Europa puoi andare fuori contro qualsiasi squadra, non conta il nome, giocano tutti al 200%. All’andata abbiamo sbagliato partita, ora è imprescindibile per noi vincere la partita”. 

Articolo a cura di Stefano Ghezzi – Sportpress24.com

 

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