Site icon SportPress24

Leeds-Arsenal senza corrente allo stadio: sospesa per 40 minuti

Foto da Twitter

LEEDS-ARSENAL SOSPESA PER 40 MINUTI PER PROBLEMI TECNICI

Dopo un minuto e dieci secondi di gioco l’arbitro ha interrotto il match Premier League  tra i Whites e i Gunners per circa 40 minuti. La causa é dovuta a problemi tecnici ovvero per mancanza di corrente elettrica. Un black out che ha bloccato di fatto le comunicazioni tra Chris Kavanagh, direttore di gara, e i suoi assistenti, impedendo il regolare andamento della gara.

Con l’assenza di corrente l’arbitro in campo non avrebbe più potuto contare sull’apporto del VAR. il VAR è uno strumento usato dai giudici di gara per esaminare situazioni dubbie. I due ufficiali di gara che collaborano con l’arbitro in campo vengono chiamati VAR (acronimo dell’inglese Video Assistant Referee, che significa «arbitro di video assistenza»: un arbitro effettivo, in attività o ritiratosi) e AVAR (dall’inglese Assistant Video Assistant Referee: assistente del VAR, generalmente un assistente arbitrale). Questi esaminano le situazioni dubbie della partita tramite l’ausilio di filmati. Il metodo di arbitraggio che utilizza tale tecnologia viene comunemente chiamato VAR.

Quindi quando ancora non si era toccato il 2′ del primo tempo le due squadre si son viste costrette a rientrare nello spogliatoio. Leeds-Arsenal, dopo 40 minuti, é ripresa regolarmente malgrado le proteste ed i fischi da parte delle tifoserie. Match di rilievo quello di Elland Road, con i Gunners che cercano la quarta vittoria consecutiva che permetterebbe alla squadra di Arteta di confermare il primo posto in classifica. Il Leeds, invece, vuole confermare l’imbattibilità casalinga.

Non é la prima volta che questo tipo di problema va ad inficiare una partita. Oramai se da un lato la tecnologia aiuta a risolvere dubbi, a volte rilevanti, dall’altra parte il calcio sta diventando ostaggio di questi sistemi.  Tecnologie che potrebbero anche andare a compromettere l’andamento di una partita, sotto l’aspetto sia fisico che soprattutto mentale.

Articolo a cura di Orazio Bellinghieri – Sportpress24.com

Exit mobile version