Il bilancio è di almeno 125 persone sono morte in seguito ad una serie di scontri al termine di una partita di calcio in Indonesia.
I disordini si sono verificati quando i tifosi hanno invaso il campo di gioco al termine di una gara a Malang, nella provincia di Giava Orientale.
Il capo della polizia Nico Afinta spiega : “Negli scontri sono morte 129 persone, tra cui due agenti. Trentaquattro persone sono decedute all’interno dello stadio mentre le altre in ospedale”.
La follia è esplosa al termine della partita quando migliaia di tifosi dell’Arema Fc sono entrati sul campo di gioco dello stadio Kanjuruhan
Una furia mai vista per la sconfitta per 3-2 subita contro i rivali di sempre del Persebaya Surabaya, squadra con cui non perdevano da più di vent’anni. A quel punto sono intervenuti gli agenti di polizia che hanno provato a calmare gli animi, senza riuscirci.
Sono stati lanciati gas lacrimogeni e quel punto si è scatenato il caos, seguito dal panico e dal fuggi fuggi generale. Secondo una fonte ospedaliera, tra le vittime ci sarebbe anche un bambino di cinque anni. Le immagini dall’interno dello stadio mostrano la polizia lanciare un gran numero di gas lacrimogeni e i tifosi scavalcare le recinzioni per mettersi in salvo.
Stadio completamente sold-out con 42mila spettatori. In circa 3mila, ha spiegato la polizia, hanno fatto invasione di campo. Molte auto, compreso un camion della polizia, sono state incendiate all’esterno dell’impianto sportivo. Secondo i dati forniti dalle forze dell’ordine, sono 13 i veicoli danneggiati in totale.
Imbarazzo del governo indonesiano il quale si è scusato per l’incidente e ha promesso di indagare sulla vicenda. Il presidente Joko Widodo ha ordinato un’ inchiesta sulla sicurezza durante le partite di calcio. Il ministro dello Sport, la polizia e il capo della Federcalcio indonesiana dovranno condurre “una valutazione completa dei match di calcio e le procedure di sicurezza”, ha affermato il capo di Stato in un discorso televisivo.
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Articolo a cura di Stefano Ghezzi – Sportpress24.com
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