Nei minuti finali di Juventus-Salernitana, disputata ieri 11 settembre, la Juventus segna il gol del 3-2 con Milik. Inizialmente viene convalidato e poi annullato dall’arbitro, Matteo Marcenaro, dopo “on field review”.
Mancano, infatti, le immagini provenienti dalla cosiddetta “tactical camera“, ovvero quella inserita dal camera plan della Lega calcio ed utilizzata dai club per le analisi tattiche della partita.
Quella telecamera era l’unica che avrebbe mostrato il campo largo al momento del gol di Milik, annullato per fuorigioco di Bonucci. Queste immagini sarebbero dovute transitare per la regia dello Stadium ed arrivare alla sala Var di Lissone. Ciò avrebbe permesso, agli addetti, di accorgersi della presenza di Candreva, più vicino alla linea di fondo rispetto a Bonucci.
Non essendo arrivate queste immagini, il var Banti e l’avar Preti hanno quindi fatto la loro valutazione con le altre camere. In particolare quella bassa che per un attimo ha inquadrato ancora Candreva al momento del colpo di testa di Milik. In pratica Var e avar non si sono resi conto che sulla scena del gol mancava l’attore principale, nascosto a tutte le inquadrature, e in particolare a quella della camera ai 16 metri, che di solito rimane larga sui calci d’angolo.
Anche l’assistente Trincheri, benché aveva visto bene la posizione di Candreva e tenuto bassa la bandierina, ha preferito fidarsi della valutazione del Var.
L’Aia ammette: “il Var non aveva a disposizione l’immagine dove si vede Candreva vicino alla bandierina.” L’associazione Italiana Arbitri ha inteso chiarire la situazione attraverso un comunicato.
COMUNICATO DELL’AIA: “L’organo tecnico della Can ha visionato le immagini messe a disposizione del Var e dell’Avar per la gara in oggetto non riscontrando alcuna corrispondenza con il video in questione. L’organo tecnico della Can ha chiesto alla società, che fornisce il servizio tecnologico per la Var, se la camera in questione, definita tattica, fosse a disposizione degli addetti al Var per la gara disputata allo Juventus Stadium. La risposta che veniva fornita è che la camera non era a disposizione del Var e pertanto non era fruibile dagli arbitri. Con questo precisato siamo convinti di aver fatto chiarezza sull’episodio occorso”.
La morale di questa vicenda é una soltanto, ovvero che la tecnologia é un valido aiuto ma non garantisce la perfezione nel giudizio delle azioni.
Articolo a cura di Orazio Bellinghieri – Sportpress24.com