Lazio-Milan è il big-match di domani domenica 24 Aprile 2022. Maurizio Sarri presenta cosi la partita contro il collega Stefano Pioli :
76 gol segnati dalla Lazio in stagione, 0 con il Milan. Un caso?
Il Milan è forte, senza fare troppe considerazioni tattiche. Prende pochi gol, fa parte della normalità purtroppo. La distanza fino a pochi mei fa era netta, proviamo ad assottigliarla.
Con il Torino c’è rammarico?
Non si possono vedere situazioni di gara in gara. Nelle ultime 12 partite la Lazio ha conquistato 24 punti, nelle ultime 6 partite i punti sono stati 13, diamo segnali di crescita importanti. Il Toro è difficile da affrontare, abbiamo sbagliato qualcosa, non avevamo le distanze giuste. Il Torino ha pareggiato col Milan e con la Juve, quindi può farlo anche con noi.
Che gara si aspetta?
Me l’aspetto diversa dall’altra, a fine primo tempo abbiamo rovinato tutte e due le partite. Una squadra che ha queste caratteristiche, ti possono fare male, spero di vedere un match diverso.
Cosa bisogna fare di diverso contro il Milan? Che settimana è stata?
Settimana difficilissima, queste situazioni ti creano difficoltà, più rivolta a pensare a chi si può recuperare. Tutti queste influenze sono difficili da affrontare, vediamo chi recuperiamo, poi con chi avrò a disposizione la prepariamo.
Che fine di stagione sarà?
Punto a punto fino alla fine per un piazzamento in Europa.
Cosa ha deciso sul futuro?
Non mi possono far condizionare dal finale di stagione, può essere condizionato da mille fattore. Mi lascio condizionare solo dalle parole del presidente.
Non ha mai dato per scontato il futuro alla Lazio?
Nel calcio i contratti non servono a niente. Posso avere 10 anni di contratto, ma se non sono più in sintonia con i programmi e l’ambiente posso andare via. Al contrario posso non avere il contratto ma essere sicuro di rimanere. Contratto l’ultima cosa che mi interessa.
Gara decisiva domani?
Mancano 5 partite, tutte sono motivo di rischio e opportunità. Perdere punti ora è problematico, dobbiamo raccattare tutti i punti possibili.
Sui tifosi allo stadio? La Protesta può condizionare?
Non penso che condiziona la squadra, la mancanza di sostegno allo stadio magari sì. Ma pochi o tanti ci hanno sempre aiutato. Non conosciamo dettagli, sono situazioni che forse partono da lontano, non ho uno studio per dare un’opinione, a noi interessa il sostegno per chi è allo stadio. Determinante per noi, essere aiutati durante la partita.
Come sta Milinkovic?
Ieri ha fatto tutto con noi, sembrava tra quelli meglio colpiti da influenza, ma ho visto ricadute, gente sfebbrata che l’ha ripresa. Fino a domani non so chi potrà giocare o meno.
Quanto manca alla Lazio per colmare il gap con le big?
Il passo per diventare forti, per ora non lo siamo stati da altissima classifica. Un problema decennale, negli ultimi 7-8 anni non c’erano Inter e Milan, e la Lazio ha fatto la Champions una volta sola. Ora è più complicato, è un discorso decennale e non di 3 mesi.
La posizione a fine campionato cambia i giudizi sul suo lavoro?
L’ho sempre detto, sarebbe più preoccupante arrivare quinti senza la sensazione di aver costruito qualcosa, che arrivare ottavi avendo invece costruito. Il finale di stagione sarà determinato dagli episodi, quindi mi interessa relativamente poco.
Zaccagni come sta?
Penso non sia cambiato nulla, in una stagione un giocatore può rendere un po’ meno, è normale. Sembra che fisicamente sia impossibile essere al top per più di 20 giorni, facciamo uno sport in cui non si può puntare, abbiamo 50 eventi da rispettare, in alcuni si arriva al top, ad altri meno.
Articolo a cura di Stefano Ghezzi – Sportpress24