Derby da incubo per la Lazio di Sarri, una disfatta senza attenuanti e senza ritegno verso una tifoseria attonita dalla bruttissima prestazione messa in scena all’Olimpico.
Si potrebbe dire, e si è nel giusto, che si è vista la solita Lazio dei black out sarriani, quelli orrendi, quelli delle goleade subite, quelli delle gare mai giocate…
Eppure era un derby, importante anche per la classifica dato che le due squadre lottano per un posto in Europa, ma ciò non ha minimamente influito sulla mente dei giocatori biancocelesti.
La gara per loro, non per l’indomita curva nord che ha ampiamente vinto il derby del tifo, era finita già dopo una cinquantina di secondi, e cioè dopo il fortunoso gol della Roma da sviluppi casuali (leggi traversa assist) da calcio d’angolo.
Da quel momento in poi è stato un calvario inaccettabile, una resa senza condizioni e senza l’impressione di una modifica del corso del destino, un lungo possesso palla, sterilissimo e senza sbocchi, che ha favorito i giallorossi, solo difesa e contropiede, ma che hanno avuto il merito di chiudere gli spazi senza commettere errori.
Sarri non è riuscito a cambiare le sorti di una contesa mai iniziata e sviluppatasi sui binari congegnali a Mourinho. Insomma una Lazio da schiaffi e da schifo che è riuscita a sconfessare quello che di buono era stato creato nelle ultime gare (17 punti in 8 partite).
Quando non c’è la mente, non c’è nemmeno il gioco e per gli avversari, chiunque essi siano, è fin troppo facile averla vinta. A Sarri si potrebbe chiedere come sia possibile presentare in un contesto così, un derby è sempre un derby, una squadra che definire fatiscente è un eufemismo.
E pensare che non c’era nemmeno l’ingombro della gara infrasettimanale di Europa League. Sembrava in verità che la Lazio avesse giocato il giorno prima per quanto fosse lenta di riflessi e di gamba. Forse nemmeno il tecnico toscano sa spiegarsi una prova così indecente, talmente orrida da far impallidire le peggiori Lazio della storia.
Tasto “off” spinto non solo dai giocatori (da salvare solo Pedro e Romero), ma anche da Sarri che non è riuscito ad intervenire in corso d’opera. Ora meglio spingere il tasto “reset” e dimenticare il più in fretta possibile questo derby.
Tra due settimane c’è il Sassuolo, e non è il massimo della vita, ma si deve ripartire per riprendere la corsa europea. Ricordando che c’è da spingere il tasto “on” per vincere le partite.
Foto di Claudio Pasquazi – Articolo a cura di Carlo Cagnetti – Sportpress24.com