Si fa sempre più vicino il derby della capitale sentito da tutti i tifosi romanisti e laziali ma cresce anche il timore di eventuali striscioni a favore di Putin che come sappiamo tutti ormai ha iniziato la guerra contro l’Ucraina ormai più di due settimane fa.
Sono già state avvisate le forze dell’ordine facendo disporre un rafforzamento dei controlli dei striscioni ma anche petardi e fumogeni nelle entrate dello Stadio Olimpico.
Quanto scritto precedentemente è stato disposto dalla riunione svolta dal comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica il 18 marzo a Palazzo Valentini e dove si è sottolineata la paura di presenze di tifosi esteri filorussi.
L’occhio va sopratutto rivolto ai tifosi presenti in Curva Nord a causa di un numero non indifferente di tifosi del Levsky Sofia da diverso tempo gemellati con la Lazio che sono ricorrenti per una simpatia all’ideologia filorussa. Naturalmente nulla a che fare con i tifosi biancocelesti che si sono sin da subito estraniati dal comportamento del capo del Cremlino, Putin.
C’è un precedente, nel 2018, quando prima della trasferta in Ucraina per la gara di Europa League contro la Dinamo Kiev i tifosi laziali esposero una bandiera del Donbass, la repubblica indipendentista filorussa che il presidente russo Vladimir Putin ha recentemente rivendicato e che fa parte delle mire russe nell’ambito della guerra in Ucraina.
Articolo a cura di Lorenzo Viti – Sportpress24.com