Verso Roma-Lazio, Mourinho: “Serve continuità. Non rispondo a Zeman”

Alla vigilia del derby Mourinho ha rilasciato la conferenza stampa pre partita, ecco le sue parole

Perché rimane una partita unica il derby? Tutti recuperati?
Tutti recuperati, solo Spinazzola. Tutti giocano. Per le emozioni, è un derby. Non è mai una partita uguale alle altre. Tutta la vita con i derby, il primo quello di Lisbona e l’ultimo quello di domani. Siamo già abituati”.

L’ambiente di domani?
L’ambiente sarà più bello. Si è giocato a porte chiuse e non è stato il derby dei tifosi. Adesso torna quasi la normalità, dove si confonde dove chi gioca in casa e chi fuori. Sarà più bello, il il derby senza tifosi non è derby”.

Zeman ha detto che la Lazio sarà favorita e che lei ha deluso.
“Un allenatore con 25 titoli non va a rispondere ad un allenatore con due serie b”.

La squadra ha più continuità
È sempre importante in tutte le partite, non solo del derby. Dico in funzione delle ultime 7 o 8 partite in cui è stato tutto lì. Contro l’Atalanta 1-0 per noi, con il Vitesse 1-0 per loro come con l’Udinese. Contro il Sassuolo 2-1 per loro. Tutte le partite sono state con questo tipo di risultato in cui se vinci devi mantenere il risultato, se perdi devi mantenere il risultato positivo. Se vogliamo tornare indietro all’altra partita con la Lazio è stata 3-2 e abbiamo lottato fino all’ultimo secondo. Questa squadra ha una caratteristica: che la squadra c’è sempre e mi fa pensare di poter vincere sempre“.

Lei ha giocato 98 derby. Qual è il più importante?
Sono tanti. Non posso scegliere quale sia il migliore. Io ho giocato Benfica-Sporting come allenatore del Benfica e poi come allenatore del Porto. Non posso dire che sono stati diversi. Un derby è sempre un derby. Devi metterti nella posizione degli altri. E chi sono gli altri? Le persone più importanti per un club: i tifosi. Per questo non posso scegliere qual è il più importante“.

Lo terrebbe Pedro? Come racconta la fine del rapporto?
Non voglio raccontare la storia della fine del rapporto a Roma. Quello lo deve fare Pinto. Ha fatto 9 gol per la LAzio? Meglio per loro“.

Cosa l’ha colpita di Roma e della Roma?
L’affetto anche prima di arrivare. Di solito quando una persona arriva in un club se lo deve guadagnare l’affetto lavorando tanto. Deve dare tutto sé stesso. In questo mio caso l’affetto c’è stato anche prima di arrivare e sudare per la prima volta in estate lavorando lì. Anche prima del primo allenamento. Per questo mi sembra che la gente ha un cuore speciale per dare affetto senza ricevere nulla in cambio“.

Articolo a cura di Lorenzo Viti – Sportpress24.com

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