Nel leggere il titolo, non facciamo a meno di canticchiarlo! Si, perchè la canzone ‘Povero Gabbiano’ di Gianni Celeste datata 1988, è diventata un tormentone social delle ultime settimane.
‘Povero Gabbiano’ racconta la fine di un’importante storia d’amore, in cui il cantante si paragona a un gabbiano solitario che si aggira sulla spiaggia, abbandonato dalla compagna. Nella solitudine non riesce più a sentire il desiderio di volare e immobile aspetta un suo ritorno.
E’ un po quello che sta succedendo a Josè Mourinho con la sua Roma. Tanto entusiasmo al suo arrivo, ma i risultati e la qualità del calcio, lasciano molti dubbi e perplessità.
La Roma stenta in Campionato, è uscita dalla Coppa Italia, ma va avanti in Conference League, promossa ai quarti di finale ai danni dell’ottimo Vitesse. E’ vero, va avanti in Conference, ma tra tanti dubbi e con una rosa che latita la mano dello ‘Special One’.
Vincere contro il Vitesse era scontato, ma le perplessità arrivano per come è nato il passaggio del turno. La Roma va a vincere in Olanda 0-1 contro un’ottima squadra che addirittura ha rischiato il vantaggio diverse volte, ma pareggia clamorosamente al 90° ieri sera allo Stadio Olimpico con il solito Abraham dopo che il Vitesse era andato in vantaggio ad inizio ST.
Doveva essere una passeggiata per la Roma di Mourinho il passaggio del turno, ed invece cosi non è stato. E allora perchè ‘Povero Gabbiano’?
E’ semplicemente un aforisma che non verte ad offendere ne Mourinho ne tanto meno il Gabbiano. L’esempio del piccolo volatile vuole sottolineare che Mourinho, nella sua intelligenza sà che sta perdendo la fiducia del suo tifo. Sà che non ha più cartucce da sparare per migliorare la sua condizione come allenatore. Sà che per avere la stampa dalla sua parte, deve fare e creare dei diversivi. E ieri cosi ha fatto!
Invece di soffermarsi sulla qualità della rosa e del suo gioco e del suo allenatore, Mourinho coglie l’occasione per parlare della Lazio, dicendo, in vista del Derby di domenica prossima, che “Sono contento perché siamo passati ma non perché ho usato giocatori che dovranno giocare domenica. La Lazio è seduta a casa a fumare la sigaretta con Sarri.”
Una frase buttata lì, senza senso e senza cognizione di causa. Una frase detta SOLO per attirare l’attenzione su di se invece di autocriticarsi per una gestione del suo pacchetto calcistico messo a disposizione dai Friedkin, al quanto discutibile.
E’ si, al ‘Povero Mourinho’, gli è rimasto solo il Derby e una Conference League dove per vincerla, servirà molto di più che fare battute nei confronti di chi è a casa a rilassarsi sul divano.
Foto Claudio Pasquazi – Articolo a cura di Stefano Ghezzi – Sportpress24.com