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Dubbi su Inzaghi: Nella Lazio la colpa era della rosa corta, ma ora?

Simone Inzaghi

Simone Inzaghi

Cambia squadra, ma non l’atteggiamento. Simone Inzaghi attuale allenatore dell’Inter, sta lasciano notevoli dubbi sulla gestione del gioco e della sua squadra.

Dopo tanti anni in casa Lazio, nell’estate 2021 il tecnico Piacentino ha accettato la panchina nerazzurra. Un grande salto di qualità per l’ex biancoceleste, una qualità indubbiamente apprezzata in Italia e all’estero.

Marotta ha sempre riposto fede in Inzaghi e affidargli l’Inter è stato sicuramente un atto degno di nota dopo lo scudetto vinto nello scorso campionato.

Dopo una prima parte in alta classifica e girone d’andata chiuso come Campioni d’inverno, il 2022 per l’Inter non sembra essere una passeggiata sui campi verdi della Serie A e in Europa.

Dopo la vittoria in casa proprio contro l’ex squadra, la Lazio, Inzaghi pareggia contro l’Atalanta, vince contro il Venezia ma cade inesorabilmente contro il Milan nel derby che poteva essere determinate per la classifica. Pareggia a Napoli, perde con il Sassuolo e incredibilmente pareggia ieri sera contro il Genoa. Nel mezzo la pesantissima sconfitta in casa contro il Liverpool in Champions League.

Insomma, un inizio anno da brividi per Inzaghi & Co. con soli 9 punti messi in cascina in 8 partite di Serie A (da recuperare la sfida contro il Bologna) e l’inesorabile sconfitta contro la squadra di Klopp.

Un caso? Le statistiche dicono di no. Sulla panchina della Lazio, Simone Inzaghi ha sempre iniziato in salita la ripresa del Campionato dopo la sosta natalizia, tranne nell’anno che ha scaturito la sospensione per il Covid-19.

Negli anni precedenti a questa sua esperienza a Milano, Inzaghi ha sempre consegnato la responsabilità alla panchina corta e da giocatori non in grado di poter competere su diversi fronti, ma ora c’è l’Inter, una squadra di notevoli campioni e dalle altissime ambizioni. Non saper gestire Campioni del calibro di Lautaro Martinez, Dzeko, Brozovic, Hakan Çalhanoğlu, Perisic, Barella e tanti altri, ad un gioco che verte a fare densità in mezzo al campo, è presumibilmente un annunciato fallimento.

A fine febbraio si può parlare di fallimento? La classifica vede ancora l’Inter al comando con soli due punti di distacco dal Milan, ma le ultime giornate che potevano dare e dire tanto, sono arrivati soli dubbi e qualche incertezza sul gioco utilizzato da mister Inzaghi. Organizzare il gioco solo su alcuni elementi della rosa e far girare i movimenti su questi ultimi, ne consegue una notevole difficoltà nel momento di una loro assenza.

Ed è quello che abbiamo visto nelle ultime uscite nerazzurre quando Inzaghi ha dovuto far a meno di Dzeko, Correa e Brozovic.

C’è la possibilità di sterzare questo trend proprio nel doppio derby contro il Milan in Coppa Italia, ma resta il rammarico di aver avuto la possibilità di osare in queste settimane e invece di non aver saputo gestire le proprie potenzialità.

Un dejavù che Simone Inzaghi ha già vissuto e provato.

Foto da Twitter – Articolo a cura di Stefano Ghezzi – Sportpress24.com 

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