Porto l’arciere Zaccagni ad Oporto e la punta acuminata del suo tacco al volo spaventa i mesterianti del vecchio amigo Conceicao. Ma appunto lì spaventa solamente perché, purtroppo, due clamorose amnesie difensive di un Ramos che non rinnova e che si distrae puniscono oltre misura una buona Lazio da trasferta.
Eh già, molti commentatori da strapazzo preannunciavano la goleada Porto e sono stati miseramente smentiti da una gara equilibrata in cui la Lazio ha sofferto solo nel secondo tempo, anche se non ha deragliato di fronte alle mareggiate atlantiche. Indice di mentalità e buon segno per il ritorno a Roma l’aver tenuto il minimo distacco.
Qualificazione apertissima e sinceramente questo Porto ha vinto si 2 a 1, ma se la gara fosse terminata in parità avrebbe rispecchiato meglio l’esito finale. Bene Zaccagni, come detto, e buona interpretazione tattica contro una squadra da Champions e dura da affrontare.
Peccato per la serataccia di Ramos, i cui due errori in marcatura del bomber del Porto hanno inciso sul risultato. E peccato anche per le due mancate espulsioni di due giocatori portoghesi per un’evidente doppia ammonizione non sanzionats. Ma, si sa, in Europa la Lazio non è ben vista e dunque nessuna sorpresa.
Sarri è moderatamente soddisfatto e non ha comunque il tempo di avere rimpianti. C’è Udine che bussa, e la città friulana verrà raggiunta direttamente da Oporto senza passare da Roma, scelta logica e logistica (ma quale ritiro punitivo come scritto dai mestatori del torbido …), ed un campionato in cui continuare a spingere.
Per l’Europa League appuntamento all’Olimpico. Servirà una grande prestazione e un grande pubblico per piegare l’ostico Porto. Senza l’arciere Zaccagni squalificato, ma, si spera, con il mitologico Ciro Immobile, assente per febbre nella terra lusitana.
Il conto alla rovescia è già iniziato…
Articolo a cura di Carlo Cagnetti – Sportpress24.com