23 giorni, solo 23 giorni sono passati dalla terribile caduta nella discesa di Cortina. La diagnosi era impietosa: trauma distorsivo, lesione parziale del legamento crociato al ginocchio sinistro e frattura del perone. Un incidente che avrebbe messo KO, sia fisicamente, che moralmente, chiunque. La diagnosi era chiara, le Olimpiadi di Pechino saltate. Con una gamba così malridotta era assolutamente impensabile Il sole illudersi di poter arrivare in Cina, se non la spettatore. Una sola possibilità su 8 miliardi (popolazione mondiale): chiamarsi Sofia Goggia.
Sofia Goggia, però, non vuole solo partecipare, lei vuole vincere. Una follia anche se sei forte, tenace e testarda come una vera bergamasca. A neanche 24 ore, dalla caduta nella discesa di Cortina del 23 gennaio, Sofia inizia subito il piano di recupero. Per 10 giorni la palestra si trasforma in casa sua. Il 4 febbraio, seppur con tutte le precauzioni del mondo, rimette gli sci ai piedi. Due giorni raggiunge la spedizione azzurra a Pechino. Una vera pazzia.
10 febbraio, la tenace bergamasca, è costretta a rinunciare al Super G. Il dolore è terribile, un dolore talmente forte, da farla piangere. Ma lei è Sofia Goggia e non si arrende. Le bastano due giorni, seppur senza forzare, effettua la sua prima prova sulla pista di Yanqing. Non le basta, anzi è delusa perché il giorno dopo le prove vengono annullate per maltempo. Mancano due giorni alla gara. Sofia è determinata, la prova ottiene il quarto tempo. Assurdo, le atlete delle altre nazioni, non la guardano più come una fortissima avversaria, la ammirano per la tenacia e la forza di volontà. Come il resto del mondo, sono sbigottite, stanno assistendo ad un miracolo.
Ed il miracolo avviene oggi, 15 febbraio 2022 una data da segnare sul calendario. Sofia Goggia si getta giù in una discesa folle, senza paura, con orgoglio e la determinazione che solo lei può avere. E’ medaglia d’argento! Un vero miracolo sportivo. “Ho dato tutto quello che potevo, sono felice di quello che ho fatto. Sentivo che la velocità c’era nella parte alta, saltavo ovunque. Mi spiace per l’ultima parte di gara, ho sentito il vento contro. Questo, purtroppo, non si può controllare”. Sofia sa che ha fatto qualcosa di assolutamente impensabile: “È una medaglia incredibile, ho trovato una forza incredibile dentro di me, viaggiavo dentro una sorta di luce.” Sì Sofia, hai fatto un miracolo!
Articolo a cura di Massimiliano Vienna – SportPress24.com