Oggi nell’edizione di Repubblica-Roma è stato pubblicato un’indagine dove si mette in evidenza una percentuale imbarazzante per quel che riguarda la presenza femminile nei circoli sportivi romani. Si prende in visione la presenza femminile presso l’esclusivo Circolo Canottieri Aniene dove solamente il 2,9% delle donne frequentano il totale degli iscritti. Questo dato è il medesimo delle donne che presero parte alle Olimpiadi del 1900 a Parigi.
Questo dato contrasta in maniera netta, visto che il Presidente Onorario del Circolo Canottieri Aniene è Giovanni Malagò, Presidente del Coni, che aveva detto un “basta” categorico davanti a distinzioni e discriminazioni nel mondo dello sport.
Interviene nello stesso articolo a firma Clemente Pistilli, un’intervista a cura di Riccardo Caponetti alla Presidente della Fondazione S.S. Lazio 1900 Gabriella Bascelli. Atleta e donna impegnata da sempre alla lotta contro queste disparità nello sport sia praticato che amministrato.
La Bascelli è stata campionessa di canottaggio indossando i colori italiani e del Circolo Canottieri Lazio, con 23 titoli italiani, un oro, due argenti ed un bronzo agli Europei e partecipando con la Nazionale Olimpica ad Atene 2004 e Pechino 2008. Una volta abbandonata l’attività sportiva professionistica ha intrapreso quella dirigenziale proprio nel suo Circolo, dove è arrivata a ricoprire la figura di vice-presidente. Finito il suo mandato ha rinunciato ad una seconda esperienza per iniziarne una che l’ha portata a vestire il ruolo di Presidente della Fondazione S.S. Lazio 1900.
Come la maggior parte di noi è sbalordita visto che nel 2022, ancora ci siano dei giudizi prevenuti se una donna, investita da una carica importante, solo perché si presenta ad una cena indossando abiti eleganti per discutere progetti di lavoro, viene spesso etichettata con malignità e come ci siano ancora troppe diffidenze da parte degli uomini, nel mondo dello sport romano, verso le figure femminili che si avvicinano a tali realtà.
Gabriella Bascelli, oltre che a promuovere lo sport, aiutando chi non è in grado economicamente ad avvicinarsi ad alcune discipline sportive, porta avanti anche questa dura lotta contro le discriminazioni uomo-donna. Ultimamente, grazie al progetto SWinG nato nel 2020 per aiutare le donne a fare carriera nelle Istituzioni Sportive e preparare al meglio le donne al mondo del lavoro.
Articolo a cura di Massimo Moriggi – Sportpress24.com