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L’UEFA ed il Fairplay Finanziario

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Il mercato invernale è in pieno svolgimento in tutta Europa. Raramente, però, nella sessione di riparazione, si è assistito ad uno scambio di calciatori dal così alto valore economico. Vlahovic alla Juventus per circa 70 milioni di euro, l’acquisto di Gosens da parte dell’Inter e l’arrivo di Ferran Torres al Barcellona, lasciano tutti molto perplessi. Le domande che i tifosi di tutte le squadre si pongono sono le seguenti: “Come fanno squadre fortemente indebitate a spendere cifre così alte per un solo giocatore?” e “Ma l’UEFA non aveva imposto il fair play finanziario?”

Il fairplay finanziario, voluto fortemente dalla massima autorità calcistica europea, è ancora in vigore, anche se a causa della pandemia da COVID-19 ha ricevuto diverse modifiche. Questi cambiamenti hanno portato allo stravolgimento della regola che prevedeva un limite al deficit, per ogni squadra e nei tre anni precedenti compresa quella in corso, di massimo 30 milioni. Come per tutte le altre attività commerciali, anche il calcio ha avuto i suoi problemi derivanti dalla pandemia mondiale. L’UEFA, considerati i minori introiti per le società calcistiche, ha deciso di modificare i suoi regolamenti accorpando i bilanci 2019/20 e 2020/21 considerandoli un unico bilancio. Il tutto creando una media ed allungando i periodi di riferimento da tre a quattro anni. E’ sufficiente tutto questo a risolvere i problemi finanziari dei club europei?

Il rischio di sanzioni verso società calcistica da parte dell’UEFA è molto alto, soprattutto in un futuro prossimo. Club come la Juventus o l’Inter, che hai messo un bond da 415 milioni, dimostrano di voler accettare il rischio. La situazione economica delle società calcistiche europee è decisamente grave. Sicuramente se si vorrà evitare il rischio default, la massima autorità calcistica europea dovrà intervenire.

Articolo a cura di Massimiliano Vienna – SportPress24.com

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