In una giornata emozionante e piena di sentimento, domani sera allo stadio che porta il suo nome, a Napoli si commemora il primo anno della scomparsa di Diego Armando Maradona. Sarà il preludio per una sfida emozionante quella tra Napoli e Lazio, supportata da ex compagni del ‘pibe de oro’ e un ospite d’eccezione, il Presidente della FIFA Gianni Infantino.
Il Tecnico del Napoli, Luciano Spalletti presenta cosi la giornata e la sfida di domani in Conferenza Stampa :
Napoli in emergenza, è l’occasione giusta per tirare fuori la mentalità anche da chi gioca di meno?
“Va bene ciò che si dice, ma facciamo delle precisazioni: la rosa del Napoli è di un certo livello, già nelle prime partite era fuori Mertens per l’operazione, a centrocampo c’erano pochi per 3 partite ed abbiamo fatto ciò che volevamo. E’ chiaro che da queste risposte si darà un’impronta al cammino che vogliamo fare. Noi però non dobbiamo dimostrare niente, innervosirci o avere cose da ribaltare, dobbiamo lavorare ogni giorno in maniera seria, quella è la soluzione.
Dobbiamo essere superiori a ciò che s’è proposto la volta precedente, senza farci condizionare. E’ chiaro che se andiamo lì a Mosca, sapendo del clima del meteo e dello stadio, perché sono una grande realtà nel loro contesto, e poi prendiamo una situazione dopo 30 secondi, il primo che deve fare un esame sul lavoro sono io. Bisogna capire ciò che arriva ai singoli calciatori, è più importante a volte un silenzio per ritrovare il comportamento anziché frasi fatte”.
Giornata suggestiva ed emozionante con la statua per Diego, che energia può dare? Qual è il suo ricordo di Maradona?
“Maradona è sempre nei pensieri dei calciatori, non solo dello sportivo per averlo ammirato, ma ci sono anche calciatori che vorrebbero ripercorrerne la grandezza, anche nelle canzoni che cantano. In ritiro in una cena sono venute fuori anche le canzone di Diego. In sintesi io dico che non importa capire se è stato un buon esempio o meno, il più grande numero 10 o no, ma ciò che è fondamentale è il vuoto che ha lasciato, la sensazione di spazio lasciato al niente, lo smarrimento totale che non si era mai visto nella storia del calcio.
Ed è riduttivo parlare solo di storia del calcio, è stato il più grande di tutti, ci ho giocato una volta contro e ricordo benissimo cosa creò come difficoltà. Per capire la sua anima, va ascoltato quando cantava forse più che visto in campo. La grandezza è come faceva sentire gli altri, quanto li faceva diventare grandi”.
Dopo due sconfitte, che peso specifico ha la partita di domani?
“Assume un peso diverso perché veniamo da 2-3 risultati che non sono stati quelli che avremmo voluto e perché davanti abbiamo una squadra del nostro livello. Fa parte di quelle 7 proprietà del condominio anche la Lazio, servirà una continua evoluzione, di dove vogliamo portare il nostro calcio e lavorare seriamente ogni giorno senza lasciarsi ribaltare da un risultato. Dentro ogni partita poi ci sono gli episodi che cambiamo bruscamente l’andamento delle cose, purtroppo è così anche se hai perso non significa che il lavoro è stato sbagliato”.
Lo Spartak ha deriso la sua mancata stretta di mano.
“Vedo questa passione nel voler farmi cambiare, ma io non ci tengo, mia mamma a 90 anni mi dice non cambiare. In Russia ci sono stato, ci sono persone vere che hanno un comportamento serio. Ci sono società serie, che sanno stare nel calcio europeo, e poi c’è lo Spartak che può fare ciò che gli pare, è diverso dalle altre. A chi non mi saluta correttamente ad inizio partita, le offese si fanno di persone e non dai tweet o nelle conferenze. Si fa come si ho fatto io, di persona, ma interessa ad alcuni per dire che sono nervoso o altro, mentre ad altri non interessa a nessuno che i giocatori dell’Inter mi hanno abbracciato alla fine mentre tutti dicono che s’è fatta confusione nello spogliatoio, oltre ai dirigenti e gente che lavora dietro le quinte. Quello non è interessato a nessuno”.
Come stanno Insigne e Fabian?
“Sono a disposizione, hanno svolto l’intera seduta con la squadra del Napoli, con grande intensità e sono pronti per partire dall’inizio”
Articolo a cura di Stefano Ghezzi – Sportpress24.com