È un Kieran Crowley soddisfatto ma consapevole del lavoro da fare, quello che al debutto da Head Coach Azzurro inquadra i temi espressi da una gara confermatasi durissima, eppure densa anche di aspetti positivi.
“Oggi abbiamo segnato una linea sulla sabbia, si parte da quanto fatto in campo per costruire il nostro futuro”, le parole del tecnico neozelandese. “Contro avversari di questa caratura contava la prestazione, l’atteggiamento mentale: siamo all’inizio di un processo articolato che proseguirà il suo sviluppo con Argentina e Uruguay, con molte aree del gioco dove dobbiamo migliorare, ad esempio la difesa da drive, ma sicuramente caratterizzato da un approccio positivo sotto più punti di vista”
“Se analizziamo la nostra performance difensiva, i dati parlano da soli: circa 190 placcaggi positivi, grazie ai quali abbiamo messo gli All Blacks sotto pressione con un lavoro chiaramente molto duro per noi, che alla lunga ha presentato il suo conto. Siamo entrati nell’ultimo quarto di gara sul 21 a 9, e questo è certamente un dato importante per noi, da lì in poi loro sono usciti alla grande, ma essere stati in partita fino a quel momento è sicuramente una delle cose da cui partire per le prossime due gare con Argentina e Uruguay”.
Da un esordiente ad un altro, anche Capitan Lamaro analizza positivamente un match dove non si è concesso un secondo di tregua: “Nel finale hanno sfruttato il nostro calo fisico, usando il piede sulla profondità per metterci tutta la pressione addosso quando avevamo dato tutto quello che avevamo. Per il futuro dobbiamo imparare ad adattarci meglio a queste situazioni, crescere come collettivo e come singoli”.
“I primi minuti sono stati dedicati a “sentire” il match, la scelta di insistere sulle rimesse laterali aveva il senso di continuare a far loro pressione in una fase in cui la stavano soffrendo parecchio. Si è trattata di una scelta condivisa con Paolo (Garbisi, ndr), e anche se poi non abbiamo gestito al meglio quelle situazioni, erano comunque la scelta giusta”.
Prosegue lo skipper azzurro: “A fine primo tempo c’era soddisfazione per come stavamo tenendo in difesa, volevamo continuare su quella linea e difatti al rientro abbiamo continuato a tenere i più alti possibile i nostri ritmi difensivi. Siamo all’inizio di un nuovo ciclo: nuovo allenatore, nuovo capitano, nuovo gioco, il test di oggi dice chiaramente che la difesa è il nostro punto di partenza, ma nei prossimi giorni analizzeremo con particolare attenzione quello che ha funzionato meno, per farci trovare pronti all’appuntamento con i Pumas di sabato”.
Per parte All Blacks, un’analisi, quella azzurra, condivisa anche dal tecnico Foster e dal capitano Caine: “L’Italia ci ha sorpreso con una difesa molto aggressiva, che non ci ha permesso di sviluppare il nostro gioco togliendoci i punti di riferimento. I ragazzi sono stati bravi a gestire alcune fasi del match molto delicate, poi nel finale loro sono calati fisicamente e noi abbiamo trovato soddisfazione con un gioco più veloce ed efficace. Siamo davvero soddisfatti di questo test, era il tipo di partita che ci serviva nel nostro percorso di queste settimane”.
Foto Claudio Pasquazi – Articolo a cura di Stefano Ghezzi – Sportpress24.com