Verso Atalanta-Lazio, Sarri : “Atalanta? E’ come andare dal dentista. Dobbiamo giocare come all’Olimpico”

Eè già campionato e domani sabato 30 Ottobre alle 15, la Lazio di Maurizio Sarri fa visita all’Atalanta di Mister Gasperini. Il tecnico biancoceleste, presenta la sfida in Conferenza Stampa :

Tatticamente che Lazio si vedrà domani? Di ripartenza come con la Fiorentina?

“Alla base della domanda c’è un errore, la supremazia territoriale è stata 50 e 50, a volte la Fiorentina ci ha costretto a difendere. Non so come rispondere, andiamo a Bergamo convinti di affrontare una squadra forte, cercheremo come sempre di imporre il nostro gioco.”

Avversari così esaltano la Lazio?

“Una costante di questo gruppo da tanto tempo, la reazione è insita nella squadra dopo una partita sbagliata, l’obiettivo è avere continuità, dobbiamo averla nel risultato e nella prestazione.”

Luis Alberto?

“Dipende da come stanno o come sono usciti dalla gara. Ancora non lo sappiamo, ieri solo scarico. Vediamo in che condizioni sono i calciatori, se sono riproponibili o meno.”

Milinkovic? Quanto ritmo serve domani?

“L’Atalanta è una grande squadra, percorso straordinario da qualche anno, grande intensità, a differenza dell’inizio del ciclo ora ha anche qualità di palleggio. Ora la vedo come una squadra completa, come dice Guardiola è come andare dal dentista, puoi uscire indenne, ma senti male lo stesso. Servono tante qualità. I numeri di Milinkovic dicono che ha fatto la miglior partita per accelerazione. Siamo alla terza partita con meno di 72 ore di riposo, non è successa a nessuna squadra in A, una difficoltà in più.”

Cosa deve fare la Lazio per aiutare Immobile?

“Ora stiamo correndo tutti troppo in relazione a ciò che stiamo facendo, discorso di distanze e tempi. Siamo generosi nella pressione, ci facciamo saltare e si vanifica tutta la pressione. Un discorso di movimenti e tempi, si può fare lo stesso lavoro con un dispendio di energie minori. Ciro 9 partite, 8 gol, mi sembra stia rispettando ciò che ha sempre fatto, poi ci sono partite in cui le palle sono più o meno, l’ultima gara è stata un po’ bloccata, c’era attenzione alla fase difensiva, che è il principale problema da risolvere. Siamo nella normalità.”

Muriqi a che punto è? Attendibili le voci del Fenerbahce?

“Sul Fenerbahce non so che dire, si sta allenando bene, uscito molto deluso da Bologna come tutti per il rendimento individuale e della squadra, si sta allenando bene, può dare qualche recupero a Immobile. Sul mercato non so proprio cosa dire.”

Cosa deve fare la Lazio per avere lo stesso rendimento in casa e fuori?

“Giocare come all’Olimpico, con lo stesso livello di personalità, attenzione e determinazione, cosa che non siamo riusciti a fare nelle ultime trasferta. Abbiamo pagato la minore intensità. Le porte e il campo sono uguali. Non so cosa cambi, è un discorso di mentalità.”

Le tante pretese nell’immediato, dipendono dal suo arrivo?

“Ho spesso letto i numeri perché questo gruppo ha certe caratteristiche, quindi vado a vedere ciò che ha fatto nei periodi precedenti. La Lazio ha fatto un ingresso in Champions negli ultimi anni, lo ha fatto nel periodo in cui Inter e Milan non c’erano, o comunque erano in un periodo marginale. Ora si è un po’ complicato il tutto, il mio arrivo non può capovolgete tutto, si può iniziare un percorso con il lavoro, la determinazione e la fame si possono capovolgere certe aspettative, ma sono percorsi lunghi. Alla fine vedo anche in Europa vincono quasi sempre le squadre economicamente più forti, qualche posizione la si può ribaltare, ma ribaltare tutto diventa complicato.”

Migliorata la comunicazione della linea difensiva?

“Stanno migliorando, i due contro la Fiorentina hanno giocato più spesso insieme, quindi a livello comunicativo sono quelli che hanno ora qualcosa in più. Acerbi mi sembra in crescita a livello di sicurezza e personalità, ci può dare tantissimo.” 

Ha visto uno scatto di mentalità nello spogliatoio? L’Atalanta si può prendere come esempio?

“Un esempio societario, comportamentale, fa scelte precise, le ha fatte con convinzione, prende giocatori adatti al suo modo di giocare, ha preso benefici dal proprio modo di pensare, una fonte di ispirazione per tutto il movimento, ha dimostrato tante cose. Un punto di riferimento. Noi facciamo il nostro percorso, non siamo l’Atalanta, dobbiamo fare un cammino simile nelle scelte, diverso a livello calcistico.”

Condizioni attaccanti?

“Giocatori che possono giocare lì, ci si può adattare qualcuno, ma esterni puri ne abbiamo pochi. Abbiamo questi due giovani interessanti, 2002 e 2004, mi sembra prematuro dargli tante responsabilità. Moro essendo meno giovane è un po’ avanti nel percorso, per me possono diventare forti, ora vanno utilizzati a spezzoni senza dargli troppe responsabilità.”

Articolo a cura di Stefano Ghezzi – Sportpress24.com
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