Pensavamo che la disfatta di Bologna avesse insegnato qualcosa ai prodi biancazzurri di Sarri. E invece a Verona si è visto qualcosa di molto simile, se non peggiore, rispetto alla gara contro i felsinei.
Resa incondizionata sin dall’inizio, il tabellino del primo tempo recita 12 tiri a 2 (naturalmente fuori dallo specchio della porta) per gli arzilli veronesi, padroni di tattica e di tutto il resto. Due gol di Simeone contro una difesa senza difese e il gioco è fatto.
Ti attendi una reazione nel secondo tempo, e non inganni il gol di Immobile favorito dalla papera del portiere scaligero.
Qualche fiammata ma poi il classico contropiede del 3-1 Hellas che richiude la gara. Ancora qualche sprazzo di Lazio, ma la resa è nell’aria. Incredibile come certi giocatori passeggino in campo, senza voglia e costrutto. Qui Sarri deve essere cinico. Fuori chi non crede nel suo progetto. Inutile far fare figure barbine a ex giocatori…
La quadripletta di Simeone che certifica una sconfitta epocale è il rospo amaro che i 1.550 laziali al seguito debbono ingoiare.
Attenuanti zero, nemmeno un arbitraggio palesemente incapace che non butta fuori il difensore del Verona reo di un fallo da ultimo uomo. Ma le scuse ripeto sono vane.
Qui bisogna guardarsi in faccia e chiedere scusa ai tifosi. Basta figuracce (in trasferta soprattutto), basta rese senza condizioni.
Il tempo passa, e il campionato non aspetta nessuno.
Foto dal Web – Articolo a cura di Carlo Cagnetti – Sportpress24.com