Parlare di Bologna Lazio è come leggere un libro composto di pagine bianche. Un libro solo apparente, ma senza parole.
Come definire “partita” Bologna Lazio se una delle due squadre non scende in campo? Un libro in bianco, appunto.
Non voglio sminuire la vittoria bolognese, ma questa “non partita” della Lazio ha agevolato e non poco i felsinei.
Tutto molto brutto da parte biancazzurra. Dall’inizio alla fine.
Approccio ridicolo, tattica insulsa, grinta ai minimi storici. Gli unici che ci credono e lottano sono i 2.000 laziali assiepati in curva.
Ma i loro messaggi non vengono recapitati. Motivi? Inutile addentrarsi in qualsiasi tipo di riflessione. Sarebbe inutile.
Questo è un anno di costruzione che può diventare un anno di transizione.
Quindi chiedere obiettivi o risultati immediati è quantomeno ozioso. Si può “rischiare” tranquillamente un centro classifica vista la Lazio di Bologna.
Bella contro la Roma e la Lokomotiv e scomparsa contro i rossoblu. Questione di testa o di gamba, questione di lana caprina.
Questa è la Lazio di Sarri. Ora. E certo la sua rabbia contro la lega per le sole 61 ore tra la gara di Europa League e di campionato la si inquadra meglio.
Forse Sarri già sapeva dei pericoli in cui ci si poteva imbattere con due gare ravvicinatissime. Ma sarebbero bastate 6 ore in più di riposo per vedere una Lazio diversa?
Non è dato saperlo, quello che è certo è che la sosta arriva provvidenziale. Lavorare sulla testa, questo il compito più arduo di Sarri. Prima della tattica e della tecnica.
Sarà alla ripresa Lazio Inter. Sarri contro il predecessore. Riuscirà in 15 giorni a riaccendere la luce?
Articolo a cura di Carlo Cagnetti – Sportpress24.com