Un trattamento che qualcuno definisce Mobbing! Il patron del Napoli Aurelio De Laurentiis ha dato sette giorni per tenersi il Napoli o dirsi addio. Il futuro di Rino Gattuso sulla panchina azzurra è appesa a un filo. Dopo la sconfitta contro il Genoa di ieri sera, ADL ha deciso di non intervenire e lasciare che sia di nuovo il campo a dare la sentenza definitiva sul suo tecnico. Ma è cosi? E’ il campo a determinare il futuro di Gattuso? Atalanta in Coppa Italia e Juventus saranno le partite che determineranno il futuro di Gattuso.
Come da indiscrezioni dei giorni scorsi, in caso di fallimento, a Napoli potrebbe arrivare uno tra Rafa Benitez, caldeggiato dal presidente, e Walter Mazzarri, appoggiato dall’ambiente azzurro.
Che il rapporto tra AdL e Gattuso fosse ai minimi termini era chiaro da tempo. Lo stesso Mister dei partenopei, settimana scorsa dopo la sfida contro lo Spezia dichiarò : “Non mi sento a mio agio, l’aria che si respira non mi piace. Il rapporto con De Laurentiis è sempre stato buono, non mi ha mai fatto mancare nulla, gli ho chiesto Bakayoko e me l’ha preso. Ma da quindici giorni (adesso circa 22gg ndr) da parte mia c’è un po’ di delusione per quello che è successo. La situazione è stata gestita male. Parlo di rispetto: io non mi sono mai seduto a tavolino con altre società mentre ne allenavo una, sono corretto».
Criticare un lavoratore come Gattuso è a dir poco irriconoscente. In un anno economicamente cosi complicato, criticare Gattuso è come trovare il ‘Capro espiatorio’. La società non ammetterà mai le sue colpe e facendo cadere tutte le responsabilità su Gattuso, pensa di tenere l’ambiente unito e coeso. Naturalmente i tifosi sono divisi e questa situazione non li aiuta certo a schierarsi con chi meriterebbe.
Una cosa è certa, Ringhio lavorerà con il fiato sul collo in questa ultima settimana ed è assodato, che quando si sente la pressione addosso, non sempre si riesce a realizzare ottimamente la propria attività. Tra 7 giorni sapremo chi avrà ragione…
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