“Quanto mi manca quel seggiolino. Sono 34 anni che mi ci siedo sopra e quest’anno è la prima volta che non mi abbono. Spero di poter tornare allo Stadio prima della mia morte”. Queste parole sono state dette da un nonno-tifoso ormai ultra 70enne che vive come tanti, la nostalgia di poter seguire la propria squadra del cuore nel proprio stadio insieme ai figli e ai nipoti.
E’ sicuramente un sentimento questo, condiviso dai migliaia se non milioni di tifosi in tutto il mondo. Il Covid si è abbattuto inesorabilmente sulle nostre vite colpendo ogni cosa : dalle vite delle persone che amiamo, alle attività anche quelle meno importanti. Certo nulla si può paragonare alla vita, ma il fatto di dover vivere con divieti, non è certo facile. Tante attività sono chiuse e tante vedono nel loro futuro una finestra che si sta chiudendo.
Anche il Calcio ha subito un grande colpo economico. Molte categorie non hanno ripreso neanche gli allenamenti e anche i grandi sponsor cominciano a vedere anch’essi una forte crisi. Si perchè se nel Calcio esiste lo Sponsor, o i cartelloni a bordo campo, la pubblicità e tanti oneri che questo comporta, è solo grazie ai Tifosi. Senza tifosi il calcio sta morendo.
Non parliamo solo delle categorie menzionate prima, ma anche le Serie principali. E’ inutile nasconderci dietro un dito. Anche le Società plurimiliardarie stanno accusando il colpo. Non avere i propri tifosi allo stadio, ha comportato e sta comportando un grave danno economico a tutto quello che circonda una squadra di calcio.
L’obiettivo primario delle Società di Calcio è sicuramente quello di far tornare i propri tifosi allo stadio e non solo a quello di casa, ma anche in trasferta.
E’ una cosa impossibile? No, perchè la UEFA ha già testato che una parte di tifoseria se ben organizzata, può entrare negli stadi rispettando le normative vigenti. Per esempio nella finale di Supercoppa Europea giocata al Puskas Arena di Budapest a Settembre 2020 tra il Bayern Monaco e Siviglia, nello stadio c’erano circa 22000 spettatori. Tutti distanziati e TUTTI rispettosi delle norme imposte. E’ stato uno spettacolo nello spettacolo! Sembrava di poter ricominciare a vivere.
Ma perchè allora non ripetere quell’esperimento? Perchè in Italia non si vede neanche in prospettiva prossima, la possibilità di far tornare i tifosi allo stadio anche se in minima parte?
Negli ultimi mesi del 2020 il Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora dichiarò il suo impegno per far si che i tifosi potessero entrare di nuovo negli stadi : “Io escludo che a gennaio ci possa essere questa possibilità. Lo dico molto chiaramente. Ognuno dal proprio punto di vista, parlo dei tifosi, vorrebbe riprendere i propri hobby. Noi come Governo dobbiamo avere delle priorità. All’Olimpico, far andare 20mila persone su 60mila significa fare una serie di controlli e gestire una macchina che in questo momento non è prioritario. Il mio desiderio è rivedere i tifosi allo stadio prima possibile, ma non credo sarà a gennaio”.
Spadafora annunciò poi che avrebbe riproposto al Consiglio dei ministri, l’approvazione del decreto sulla governance dello sport, che non era stato approvato nelle settimane precedenti. Disse anche : “Si ritiene che il Coni, e anche il Cio lo pensa, non abbia quella autonomia funzionale e indipendenza che tutti i comitati olimpici devono avere. In parte è vero. Ma noi la soluzione l’avevamo trovata con un decreto sulla governance nel mondo dello sport. L’abbiamo portato in Consiglio dei ministri, ma le forze politiche hanno ritenuto di non doverlo approvare. Io oggi riproporrò di nuovo quel decreto e vedremo se stavolta si troverà una convergenza”.
Sta di fatto che dopo queste dichiarazioni, nulla è cambiato, anzi la situazione sta cominciando a cadere nel dimenticatoio e più tempo passa, più si rischia il collasso economico. In Italia la Lega Calcio, la FIGC e il Coni hanno scritto una lettera al Governo chiedendo di collaborare insieme per trovare una soluzione adeguata per tutti per poter ricominciare a vivere l’ambiente stadio. Ad oggi nessuno delle autorità preposte, ha risposto ufficialmente alla Lega Calcio, alla FIGC e al Coni.
Forse è la prima volta che queste tre ‘potenze sportive’ si mettono insieme per trovare una collaborazione che rispecchi unità e compattezza volte al bene dello Sport e del Calcio. Ma è strano che il Governo non abbia risposto.
La Lega Calcio, la FIGC e il Coni, non hanno chiesto di far entrare i tifosi allo stadio. Hanno chiesto di studiare INSIEME un progetto che possa far tornare i tifosi in maniera graduale (come per la Finale a Budapest).
Ma nessuna risposta è arrivata e il tempo passa inesorabilmente, come anche i milioni di Euro che escono dalle casse delle Società e non fanno ritorno.
Tanti sono i Tifosi in Italia conosciuti e ricordati in tutto il mondo. Cori, affetto e unione per i propri colori in questo momento sono solo un ricordo, condiviso forse solo sui social, ma che non trasmetterà mai la stessa emozione che da uno spalto.
“Spero di poter tornare allo Stadio prima della mia morte”, ha detto quel nonnino menzionato all’inizio. Lo speriamo tutti, vivamente!