Difficile scegliere una gara che rappresenti cosa sia Lazio-Napoli. Una gara spesso giocata fuori dal campo, con incidenti frequenti tra opposte fazioni, una gara ruvida, cattiva e insolente.
Forse sarà stato quel gol mai assegnato (il buco nella rete…) di Seghedoni che impedì alla Lazio una meritata promozione in A che invece arrise ai partenopei proprio grazie a quel clamoroso errore arbitrale, il padre di tutte le rivalità future.
Fatto sta che Lazio e Napoli non si amano per nulla. Ad acuirne i rapporti ci fu anche quel gemellaggio tra romanisti e napoletani durato più di un decennio che rappresentò lo iato tombale tra le due tifoserie.
DNA opposti, stili differenti che si riflettono sul campo che, nel variare delle stagioni, ha avuto sempre come denominatore comune l’asprezza delle sfide. Ricordiamo per esempio quel Lazio Napoli 1973 timbrato da Chinaglia sotto la nord piena di tifosi azzurri con risse infinite con i laziali presenti in quella curva.
Oppure quel Lazio Napoli 4-3 che segnò il ritorno in Europa della Lazio dopo 16 anni. O il 3-0 al Flaminio contro Maradona. Oppure le varie vittorie del Napoli in casa Lazio nell’ultimo decennio. Rivalità che è rimasta anche ai giorni nostri e che Reina subito dopo la partita di Benevento ha ben descritto: Lazio Napoli? È una finale.
Reina ha giocato anche nel Napoli ed evidentemente ha studiato la storia di questa sfida. Per la Lazio forse una gara così difficile arriva a proposito. Non è più il tempo di tergiversare visti gli scarni risultati ottenuti in campionato. Anche per i partenopei è uno snodo importante dopo la sconfitta contro l’Inter. La cosa certa è che nessuna delle due squadre può permettersi zero punti.
Lo stadio Olimpico sarà vuoto ma siamo sicuri che cori dei tifosi arriveranno alle orecchie dei giocatori. Lazio Napoli è tutto e il contrario di tutto. E dirà molto sulle ambizioni delle due squadre.
Foto in Copertina LazioWiki