Cronaca di una finale senza storia tra i due titani del tennis mondiale. Il numero 2 della classifica, lo spagnolo Nadal, distrugge il numero 1, il serbo Djokovic.
Praticamente il divario è stato talmente imbarazzante che è difficile commentare una finale da slam così sperequata. Eppure c’erano tutti i crismi per una partita più equilibrata, dalla forma eccelsa di Djokovic alla voglia del serbo di dimostrare, anche su una superficie non consona alle sue qualità (terra rossa), il ranking da numero uno.
E invece abbiamo visto un Nadal perfetto e un Djokovic che non sapeva che pesci pigliare. Nemmeno il colpo tattico della smorzata ha scalfito le certezze del maiorchino che ha debellato ogni residuo dubbio sul trionfo con una condotta impeccabile.
I primi due set sono corsi via come bere un bicchiere d’acqua (6-0 6-2) mentre il terzo è stato un po’ più combattuto (7-5). Ma nessuno ha mai pensato che il serbo potesse riaprire una contesa già persa ai primi scambi.
Nadal è così roi per la tredicesima volta a Parigi e si aggiudica il ventesimo slam della sua leggendaria carriera. Per Djokovic poco male. Ha fatto un gran torneo, a parte la finale. Può sembrare una frase fatta, ma contro il miglior Nadal, e sulla terra rossa, le speranze di insidiarlo erano davvero poche.
E quelle poche il serbo non se l’è giocate. Rimane la sensazione che Nadal possa nuovamente tornare numero 1 del tennis mondiale. Lo abbiamo rivisto cattivo e preciso, ma soprattutto lucido nei momenti difficili del match.
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