Altro anno, altra Champions, altro addio. Come per Frank Rijkaard il quale chiudeva la sua esperienza in blaugrana nel 2007/08 senza aver ottenuto nulla in quell’anno, anche Quique Setien è pronto a svuotare il suo armadietto e salutare il Barcellona. Un esperienza che si ripete che solo Guardiola ha saputo gestire nel migliore dei modi.
Un campionato regalato dal Barca nel post lockdown al Real Madrid, una Coppa del Re abbandonata in casa dell’Atletico Bilbao e l’umiliazione in Champions con 8 gol incassati, si unisce alle eliminazioni clamorose con Roma e Liverpool degli anni scorsi. Dulcis in fundo questa è stata anche la stagione dell’esonero di Valverde e dell’arrivo proprio di Setien, che doveva dare la svolta ma che come tutte le realtà del calcio, sarà l’unico a pagare in qualità di capro espiatorio.
Bartomeu, in ogni caso, nel post Bayern lo ha fatto capire: il Barcellona cambierà allenatore. In pole position c’è sempre Xavi, leggenda del club, e ora alla guida tecnica dell’Al Sadd. L’ex idolo del Camp Nou ha una clausola che lo potrebbe liberare in caso di chiamata da parte della sua ex società. Con lui si portebbe ripartire come nel 2008 quando si scelse la strada Guardiola.
L’altra alternativa è Pochettino, che piace da tempo all’ambiente blaugrana e che ha una tipologia di gioco che si inserirebbe alla perfezione nella tradizione del Barça. Accostato anche Massimiliano Allegri, ma con un profilo che non attira gli spagnoli.
E Messi? E’ chiaro ormai che bisogna cambiare. Chiudere l’ennesimo anno senza la Coppa dalle Grandi orecchie e con un museo senza rinforzi, deve far riflettere. Forse con l’arrivo di un allenatore preparato e coinvolgente, il fenomeno argentino potrebbe ripensarci, ma sta di fatto che quel biglietto aereo per Milano direzione Inter è sempre più visibile sul cellulare della famiglia Messi.
Il leader difensivo blaugrana Piquè rincara la dose: “Siamo arrivati a un punto di non ritorno, non stiamo seguendo una traiettoria precisa e i risultati lo dimostrano. Lo si vede da qualche anno, indipendentemente da allenatori o giocatori. Questa è la realtà, non c’è molto altro da dire. “Partita orribile, una brutta sensazione, ci vergogniamo: non ho parole. Non si può giocare così in Europa, non riesco a spiegarmelo. Spero succeda qualcosa, dobbiamo riflettere tutti e abbiamo bisogno di cambiare: non parlo di giocatori o allenatori ma il club deve cambiare a livello strutturale. Se devo andarmene io, me ne vado, sarei il primo a farlo. Servono forze fresche, cambiare le dinamiche. Abbiamo toccato il fondo“.
BARTOMEU: “GIA’ PRESE DELLE DECISIONI”
“E’ un risultato pesantissimo. Il Bayern ha fatto una grande partita e ha meritato di andare in semifinale. Noi invece non abbiamo giocato al nostro livello e non siamo mai stati in partita. Piqué ha ragione e andranno prese delle decisioni. Alcune le abbiamo già prese prima di questa gara e verranno comunicate nei prossimi giorni. Chiediamo scusa ai tifosi e ai soci del Barça. E’ stata una sconfitta durissima, soffriamo con loro. Ma ora non vogliamo parlare del futuro, dobbiamo pensare a quello che è successo in campo”.
SETIEN: “KO UMILIANTE. FUTURO NON DIPENDE DA ME”
“Sconfitta umiliante, c’è enorme frustrazione. Ora bisogna trarre le conclusioni e prendere decisioni sul futuro. Le parole di Piqué? Sono qui da soli 8 mesi, non posso commentare ma se lo dice uno come Gerard allora qualcosa di vero c’è. Il mio futuro? Presto per parlarne, non dipende da me“.
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