L’Ultima giornata di Campionato, ha sancito l’addio al Calcio, o meglio all’arbitraggio professionista di Gianluca Rocchi. Arbitro internazionale il quale nel 2019 è stato inserito nella classifica dell’IFFHS al quarto posto dei migliori arbitri.
Nella sua carriera ci sono stati momenti positivi, memorabili come finali, apprezzamenti di società sportive e tanti ricordi su cui appoggiare il proprio bagaglio di vita.
Ci sono anche errori, come tutti noi che a volte hanno condizionato il risultato finale di un match. Critiche, attacchi e anche stupore da chi ha vissuto certi momenti.
Ogni arbitro può incappare in una giornata ‘no’. Per esempio sempre nella giornata di ieri, l’arbitro Gianpaolo Calvarese, arbitro di Napoli-Lazio, ha utilizzato un metodo d’arbitraggio al quanto discutibile.
Soprattutto nella distribuzione dei cartellini (gialli), ha usato un metro di misura che solo lui e i suoi colleghi hanno capito, un metro di misura che però ha fatto accendere gli animi in campo e sulle panchine.
Ha graziato sia Koulibaly che Manolas per gioco falloso e pericoloso. Invece di punire dai primi minuti con un giallo, fischia semplici falli, cosa che però si ripete in altre occasioni durante il Match. Sempre Koulibaly stende Correa e anche se arriva il giallo al 15° lascia un amaro in bocca visto quello che aveva fatto pochi minuti prima a Milinkovic e graziato da Calvarese.
Manolas arriva in ritardo su Correa, il giocatore più propositivo della Lazio, lo abbatte con una spinta vistosa, ma nessun giallo.
Punisce invece Lazzari per un presunto fallo su Mario Rui, fallo inesistente.
La confusione di Calvarese si evince al 33° quando concede una punizione alla Lazio per fallo del solito Manolas su Immobile questa volta, non punito neanche con il giallo.
Anche verso la Lazio il discorso è lo stesso, il fallo di Luiz Felipe su Zielinski era da giallo, ma nulla.
Al 51° concede il rigore al Napoli al quanto dubbioso visto che Parolo intercetta il tiro di Mertens. A norma di regolamento, il rigore c’è, ma come ha spiegato bene in diretta lo stesso Parolo, sembra che l’attaccante del Napoli lasci la gamba nella traiettoria della scivolata di Parolo tanto che nulla poteva ormai fare il giocatore biancazzurro. Sta di fatto che il VAR non è intervenuto e il rigore ha cambiato le sorti della partita.
Nel finale Calvarese non è riuscito a trattenere gli animi sia in campo che sulle panchine. Sventola cartellini gialli come se fossero fazzoletti di saluti su una nave da crociera. Ammonisce Mario Rui per proteste, ammonisce Immobile, i due allenatori che non si sono risparmiati commenti e Elmas e Milinkovic.
In pratica Calvarese era convinto che con un ‘giallo’ si potesse risolvere un eventuale astio in campo, ma forse non ha letto bene il match e quello che poteva dare a livello di classifica in questo caso alla Lazio. Una gestione diversa che avrebbe trasmesso più calma, si è trasformata in un acceso stato di mancanza di preparazione e un arbitro come Calvarese, con 124 partite in Serie A, non può certo permetterselo.
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