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L’Ultimo saluto a “El Trinche” : ‘Il Trinche non è morto, lo hanno ucciso’

Di Marco Rapo

Triste giorno oggi a Rosario in Argentina. Oggi la città si è svegliata senza il suo idolo.
Ieri, la notizia della sua morte, ha scosso tutto il paese, la famiglia del “Trinche”, un uomo amato da tutti, ha ricevuto messaggi di vicinanza da ogni parte del paese.
Molti club hanno espresso vicinanza attraverso i social.


Dopo il Club Central Cordoba (la sua amata squadra ndr) si sono susseguiti messaggi di vicinanza da parte del Rosario Central, Newell’s, San Lorenzo, Independiente, Colòn e tanti altri.
Sempre oggi, nello stadio Gabino Sosa, la casa del Central Cordoba, i tifosi oltre 400, hanno salutato il loro idolo, si sono radunati commossi per rendere omaggio a chi su quel campo li ha deliziati di puro amore.


Non sono mancati momenti di rabbia, quando si è chiesta “Justicia” (giustizia) dalle tribune per l’assassinio di Tomas Felipe Carlovich. “El Trinche no muriò, lo mataron” (Il Trinchè non è morto, lo hanno ucciso) queste le parole e il pensiero ricorrente.
Il feretro al centro del campo con sopra un pallone.
Il mondo piange la scomparsa del Trinche, ma il dolore si converte in omaggio, quell’omaggio che in queste ore sta riempiendo i social di messaggi d’affetto, di foto, di aneddoti su un uomo che ha giocato a calcio per divertirsi e per far divertire la sua gente.
Un tal Carlovich!
#EstaNocheJuegaElTrinche

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