24 punti, sette vittorie in 12 gare e terzo posto in classifica, a pari merito con la Lazio. Basterebbero i numeri per spiegare la grande stagione che sta disputando il Cagliari. I rossoblu sono senza alcun dubbio la più grande sorpresa di questa Serie A. Un rendimento che molto probabilmente è nato quest’estate, quando Giulini è stato costretto a cedere Barella. I soldi ricavati dal centrocampista, passato all’Inter, sono stati però reinvestiti. Nandez, Pellegrini, Rog, Simeone, Olsen e la ciliegina sulla torta Nainggolan: questi i colpi in entrata. Soprattutto il belga, ritornato a esprimersi ad altissimi livelli, sembra esser diventato il trascinatore degli uomini di Maran.
Cagliari, la mano di Maran
E proprio il tecnico è uno dei principali protagonisti di questa incredibile cavalcata. Un allenatore poco personaggio e che preferisce far parlare il lavoro e i fatti. Perché è tramite il gioco che il Cagliari sta ottenendo dei grandi risultati. Solidità difensiva, verticalizzazioni e capovolgimenti di fronte: queste le principali caratteristiche di una squadra che non perde dalla seconda giornata. La svolta è stata rappresentata dal passaggio al 4-3-2-1, il cosiddetto albero di Natale. E a fare la differenza è il duo formato da Nainggolan e da Joao Pedro. I due agiscono a supporto di un ritrovato Simeone. L’argentino, arrivato l’ultimo giorno di mercato per sopperire all’infortunio di Pavoletti, è il classico attaccante che, pur non segnando tantissimo, è fondamentale per la manovra della squadra.
Cagliari, sognare è lecito
Gli isolani ora non vogliono porsi limiti. L’entusiasmo della piazza può portare verso traguardi che a inizio stagione apparivano impensabili. La Champions League forse è un qualcosa di difficile, ma puntare all’Europa League non sarebbe utopia, soprattutto vedendo la crisi di squadre come Milan e Napoli. Sognare in fondo non costa davvero nulla. E farlo con il mare della Sardegna come sfondo forse è ancora più bello.